Superare il modello diplomatico del sospetto, mettendo da parte istituzioni come la Nato. E impegnarsi insieme per affrontare le emergenze internazionali. Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha scritto una lettera, pubblicata da La Stampa, rivolta a tutti i leader occidentali. Con un contenuto chiaro: Mosca non ha aspirazioni di dominio globale, ma solo la volontà di rispetto reciproco.
Al centro del suo ragionamento c’è il superamento dell’Alleanza Atlantica. “In alcune strutture, costituite durante la Guerra Fredda e chiaramente superate, come per esempio la Nato, nonostante tutte le parole spese sulla necessità di adeguarsi alla nuova realtà, non si registra nessun effettivo adattamento”, ha scritto il leader russo. Quindi Putin ha evidenziato che “si riproduce continuamente il cliché delle minacce, immaginarie e fittizie, come la famigerata minaccia militare russa”. Da qui ha proposto un concetto quasi da hippy: “Si tratta di un affare redditizio. Si possono gonfiare gli stanziamenti per il settore bellico dei propri Paesi, piegare gli alleati agli interessi di una singola superpotenza, espandere la Nato, portare l’infrastruttura dell’alleanza, unità militari e nuovi armamenti vicino ai nostri confini”.
Non poteva mancare una stoccata agli Stati Uniti. “Un altro problema immaginario è quello dell’isteria – non può essere definita altrimenti – che gli Usa hanno montato sulle supposte interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Siamo onesti: davvero qualcuno pensa seriamente che la Russia possa in qualche modo influenzare le scelte del popolo americano? L’America è una grande potenza, non una specie di repubblica delle banane”.
Quindi lo Zar ha rilanciato l’appello per creare un fronte comune conto il terrorismo islamico. “Gli appelli della Russia per una lotta comune al terrorismo vengono ignorati. E per di più i gruppi terroristici continuano a essere armati, riforniti, sostenuti e addestrati nella speranza di poterli utilizzare ancora una volta per finalità politiche personali. Si tratta di un gioco molto pericoloso”. E per chiudere Putin ha ribadito una posizione rassicurante: “Non aspiriamo né al dominio globale, né all’espansione, né allo scontro con nessuno. Nella nostra visione, la vera leadership non consiste nell’inventare minacce fittizie, sfruttandole per sottomettere gli altri, ma nell’individuare i veri problemi, collaborare per unire gli sforzi degli Stati per risolverli. Questo è esattamente il modo in cui la Russia concepisce oggi il suo ruolo nell’arena mondiale”.