Vincenzo De Luca è già passato alla cassa, ottenendo un emendamento molto gradito per la sua posizione: il presidente della Regione Campania potrà essere commissario della Sanità, limitandosi a darne conto dopo 6 mesi. La norma, molto contestata, è stata approvata in commissione Bilancio alla Camera, durante l’iter della manovra: i voti favorevoli sono stati 18, mentre i contrati sono stati 12 con un solo astenuto.
“È questo il momento. Il governo dimostri che non c’e’ nessuno scambio di favori di stampo clientelare tra il premier e De Luca. È il momento di ritirare l’emendamento ad personam sulla possibilità per il governatore di diventare commissario di se stesso nel settore della sanità regionale”, avevano accusato i 5 Stelle con i deputati che stanno partecipando ai lavori in commissione.
Ma al Movimento non tornano nemmeno i conti sulla votazione: “Dopo l’ok, con 18 voti Abbiamo chiesto il voto nominale visto che la procura ha già aperto un fascicolo su De Luca. Ci è stato negato leggendo una circolare della presidente della Camera Laura Boldrini, che specifica che in caso di dubbio serve il voto nominale. Abbiamo votato e il voto è dubbio e ci appelliamo alla circolare di Boldrini”, hanno detto i deputati Laura Castelli e Giorgio Soria. “I parlamentari della Commissione sono 46, escludendo il presidente – mentre nel conteggio sono stati solo 31 a votare. Immaginiamo che i deputati della maggioranza non hanno avuto il coraggio di dichiarare la loro contrarietà alla norma né tanto meno il coraggio di alzare la mano per essere conteggiati nel voto”, ha evidenziato ancora Sorial.