La rivoluzione di Donald Trump arriva a preoccupare anche le Nazioni Unite. Soprattutto per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico. Il prossimo presidente americano, infatti, è tra i negazionisti del global warming: per questo vorrebbe stracciare gli accordi di Parigi, che prevedono di contenere entro 2°C l’aumento della temperatura terrestre.
“La maggior parte degli stati che formano gli USA hanno compreso l’urgenza dei problemi legati al cambiamento climatico, sono sicuro che il nuovo presidente non potrà ignorarlo, non potrà fare a meno di comprendere a sua volta. Ne sono certo”, ha affermato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon. “L’orizzonte è quello del 2020, ma sono persino sorpreso che stati come la California e città popolose come Los Angeles, per esempio, abbiano preso così seriamente il tema di abbattere le emissioni di Co2 tanto da essere già sulla buona strada”, ha sottolineato il numero uno dell’Onu, ribadendo che “è necessario, per la salvezza di tutto il pianeta. Per questo non è più possibile fermare la macchina. Se non andassimo avanti, ce ne pentiremmo per le generazioni futuro”.
Insomma dall’Onu è arrivato l’appello chiaro per “agire senza indugio, in maniera quanto più libera possibile da pressioni politiche ed economiche, superando gli interessi e i comportamenti particolaristici”.