Tornano lentamente a suonare le campanelle nelle zone colpite dal terremoto nel centro Italia. Un sisma che ha ferito duramente anche gli edifici scolastici e che quindi porta strascichi anche sull’istruzione. I controlli stanno procedendo spediti ma sugli edifici controllati il 34 % sono risultati inagibili. Stiamo parlando di 232 edifici su 674 passati al setaccio. Tra questi ce ne sono 35 totalmente inagibili, 8 non idonei per rischi esterni e, la maggior parte, 189 temporaneamente inaccessibili.
I dati al dettaglio – Passando a un’analisi dettagliata regione per regione emerge che nel Lazio su 64 verifiche effettuate emergono 13 strutture temporaneamente inagibili e una completamente. Nelle Marche, su 380 verifiche effettuate, i rischi esterni tengono chiusi quattro edifici scolastici, 30 invece le strutture inagibili perché duramente colpite dal sisma e altre 121 parzialmente danneggiate. Passando all’Umbria (191 le strutture monitorate) sono 49 gli edifici chiusi temporaneamente, tre quelli a tempo indeterminato e quattro inagibili per rischi esterni. Il quadro si chiude con l’Abruzzo dove le verifiche hanno messo in luce un edificio scolastico inagibile a tempo indeterminato e sei con danni parziali. In altri 32 plessi scolastici, invece, si può fare lezione in classi sicure. I dati sono stati forniti dalle Regioni alla Dicomac, le squadre dei tecnici abilitati Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica). Per garantire il proseguimento dell’anno scolastico continua senza sosta il lavoro della task force costituita dai tecnici della Protezione Civile e del ministero per l’Istruzione (Miur).
La protesta – Nell’emergenza del cratere ieri, nel giorno della riapertura delle scuole in città, ha tuonato la sindaca di San Severino Marche (Macerata), Rosa Piermattei: “Dov’è il Miur, dove sono le istituzioni? La scuola dobbiamo costruirla con le nostre forze”. Per far fronte all’emergenza a San Severino i ragazzi sono stati distribuiti in doppi turni. Una soluzione adottata anche da altri Comuni. L’edilizia scolastica resta, però, un’emergenza nazionale. Perché al di là del cratere, un edificio scolastico su tre non presenta il certificato di agibilità. E più della metà non sono in possesso di quello anti sismico essendo state costruite prima del 1974. Per questo, ieri, la Rete degli Studenti Medi ha chiesto, con un blitz al ministero dell’Istruzione, maggiori investimenti per la sicurezza.