Centinaia di migliaia di euro spesi per appuntamenti in tutto il mondo. Senza che i cittadini possano conoscere a quali imprese siano andati quei soldi. Nonostante, in molti casi, i bandi siano scaduti e gli eventi andati in archivio. L’Enit, l’Agenzia del Turismo italiana, continua a operare ignorando il decreto trasparenza che impone la pubblicazione degli atti. Certo, è giusto che l’ente provveda a promuovere le bellezze della Penisola, come immaginato dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Ma è anche necessario – per legge non per capriccio – avere un rendiconto della situazione dell’ente presieduto da Evelina Christillin.
QUALI BANDI – I bandi in questione riguardano il “servizio di ideazione, progettazione, allestimento e funzionamento dello stand Enit” per le fiere Imex Las Vegas (svolta dal 18 al 20 ottobre), Wtm di Londra (7-9 novembre) e – l’unica che ancora deve svolgersi – Ibtm World di Barcellona (29 novembre-1 dicembre). Il totale della spesa è di 707mila euro, a cui si sommano altri 39mila sempre per il “servizio di ideazione e progettazione dello stand”, ma in questo caso per le altre fiere nazionali e internazionali. Insomma un bel gruzzoletto di soldi pubblici a disposizione dell’Agenza del Turismo. “La mancata pubblicazione degli esiti delle gare indette da Enit, oltre a rappresentare una mancanza sulla trasparenza dell’ente, può servire da segnale di quella che è una situazione preoccupante in cui versa”, spiega a La Notizia Aris Prodani, deputato del Gruppo Misto che da mesi sta cercando di fare luce sull’attività dell’ente. Eppure, su altri aspetti, i bandi sono molto dettagliati: ad esempio per l’Ibtm di Barcellona è stato predisposta pure una grafica interattiva che localizza lo spazio espositivo in mezzo a tutti gli altri. Inoltre è consultabile la planimetria per orientarsi. Manca, però, un’informazione fondamentale: il nome della società vincitrice dell’appalto da 150mila euro. Nonostante il termine per presentare le domande sia scaduto il 10 ottobre.
QUESTIONI APERTE – Il problema trasparenza all’Enit, del resto, non è nuovo. La Notizia aveva già raccontato l’assenza dei compensi dei dirigenti e dei bilanci sul sito dell’Agenzia. “Quella che dovrebbe essere una struttura snella, il vero braccio operativo in ambito promozionale del turismo italiano è ancora imbavagliato dai meccanismi ministeriali e burocratici che ne limitano fortemente l’attività”, mette ancora in evidenza Prodani. Un punto interrogativo, infatti, grava sui 70 dipendenti che ormai da oltre un anno attendono di essere ricollocati nella Pubblica amministrazione. “Ma le questioni aperte vanno anche da una struttura che conta solo pochi operativi ai mancati trasferimenti delle risorse necessarie al funzionamento. Senza dimenticare il blocco dei progetti speciali legati alla Convenzione con il ministero, ferma alla corte dei Conti”, chiosa Prodani.
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