Camera in frenata sulle lobby. Ci sono solo le linee guide dell’atteso regolamento di Montecitorio

La Camera ci prova. Per adesso ci sono soloalle linee guida, che serviranno come base per un testo vero e proprio sull'accesso delle lobby al Palazzo.

La Camera ci prova. Anche se per adesso ci sono soltanto alle linee guida, che serviranno come base per elaborare un testo vero e proprio. L’ufficio di presidenza di Montecitorio sta infatti mettendo a punto il regolamento attuativo per l’iscrizione al registro delle lobby, così come stabilito ad aprile dalla Giunta del regolamento. La relatrice in Ufficio di presidenza è Marina Sereni (Pd), che ha recentemente illustrato ai colleghi quelli che saranno i capisaldi del regolamento. Undici pagine in tutto, che La Notizia ha potuto visionare, divise in 7 capitoli. Si va dalla “definizione dei soggetti tenuti all’iscrizione nel registro” fino alle “sanzioni”, passando per le “modalità di accesso alle sedi della Camera dei soggetti iscritti nel registro” e l’“eventuale individuazione di locali e attrezzature”. Andiamo con ordine. “Dai lavori preparatori”, spiega il documento, “emerge l’obiettivo di escludere dall’obbligo di iscrizione i soggetti portatori di interessi pubblici e istituzionali”.

DENTRO E FUORI
Non dovrebbero quindi essere costretti a registrarsi rappresentanti delle amministrazioni di organi costituzionali o di rilevanza costituzionale, delle regioni, degli enti locali, delle autorità di regolazione e garanzie istituite dalla legge, delle Forze armate e delle Forze dell’ordine e delle organizzazioni internazionali e sovranazionali, gli agenti diplomatici e i funzionari consolari. “Dovrebbero ritenersi escluse dall’obbligo di iscrizione”, è scritto a pagina 4, “anche le confessioni religiose”. Non dovrebbe invece essere prevista l’esclusione di organizzazioni sindacali, organizzazioni non lucrative di utilità sociale e associazioni di consumatori. Quindi il registro, secondo quanto illustrato dalla Sereni, potrebbe essere così articolato: organizzazioni sindacali e datoriali; organizzazioni non governative; imprese, gruppi di imprese, aziende; soggetti specializzati nella rappresentanza professionale di interessi di terzi; associazioni professionali; associazioni di categoria o di tutela di interessi diffusi; altro. La richiesta di iscrizione al registro dovrebbe invece essere diretta dall’Ufficio di presidenza, magari individuando “un organo avente compiti istruttori e di supervisione, anche in materia di sanzioni”.

IL CONTROLLORE
Non è però da escludere una modalità di gestione informatizzata del registro stesso, “anche mediante la predisposizione di una specifica applicazione che consenta l’acquisizione on line delle richieste di iscrizione e delle successive variazioni”. Per quanto riguarda il destino dei pass, la relatrice ha fatto sapere che il Comitato per la sicurezza ritiene preferibile che l’accesso dei lobbisti alla Camera avvenga sulla base di permessi temporanei giornalieri, rilasciati previa richiesta di un deputato. Sul fronte degli spazi accessibili a Montecitorio, l’ipotesi è invece quella di lasciare invariata la regola attuale che prevede il divieto di accesso ai corridoi e agli spazi antistanti le commissioni. Per la relatrice sarebbe bene individuare degli spazi riservati ai lobbisti con computer o monitor per seguire i lavori che potranno essere temporanei o permanenti.

CHI SBAGLIA PAGA
Capitolo sanzioni. La disciplina approvata dalla Giunta individua quelle della sospensione e della cancellazione dal registro, rimettendo all’Ufficio di presidenza il compito di irrogarle graduandole in relazione alla gravità. L’iter ipotizzato dalla Sereni dovrebbe prevedere anche l’eventuale audizione dell’interessato o il deposito di memorie.