Il complotto dei frigoriferi a Roma, subito ribattezzato #frigogate, è stato svelato. Con tanto di ammissione della sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Gli ingombranti non sono una vicenda giornalistica, ma una vicenda sostanziale. La cooperativa 29 Giugno continua a effettuare per conto di Ama il servizio su carta umido e ingombranti, e nonostante il cambio di gestione ai vertici questo servizio è rimasto inadeguato””, ha detto la Raggi, durante l’audizione in commissione Antimafia.
“Il 18 giugno prima del ballottaggio il servizio si è improvvisamente interrotto e il motivo non lo sa nessuno. Ora abbiamo attivato una nuova gara, ma ditemi se vi sembra normale che un servizio venga bloccato in questo modo”, ha incalzato la sindaca. Che ha poi spiegato il suo obiettivo: “Vogliamo eliminare i privati dalla gestione dei rifiuti, e questo significa discontinuità, esattamente come stiamo facendo per differenziata, recupero e riuso: questo significa togliere terreno alla malavita”. Non è mancata la dichiarazione di sostegno all’assessora Paola Muraro. “Tutto questo lo stiamo facendo con l’assessore Muraro, che è stata consulente in Ama e conosce così bene l’azienda che sa dove andare a intervenire per poter cambiare le cose, la stessa Muraro che durante il lodo Ama-Colari ha fatto risparmiare a Roma 900 milioni di euro”.
Tuttavia, la presidente della commissione, Rosy Bindi, ha osservato: “Se Ama era un disastro e Muraro era sua consulente e lei, sindaca, dice che c’è discontinuità rispetto alla gestione precedente, allora immaginiamo sia rimasta inascoltata”.