Sedici anni in carcere per un delitto che non ha mai commesso. Omar Hassan è stato infatti assolto nel processo di revisione sull’omicidio della giornalista Rai Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin: anche l’accusa ha chiesto la cancellazione della pena, ammettendo il terribile errore giudiziario. Il sostituto procuratore generale, Dario Razzi, ha chiesto infatti l’assoluzione per per non aver commesso il fatto” di Hashi Omar Hassan, l’unica persona finora condannata in Cassazione. Ma che, nemmeno secondo la famiglia Alpi, era davvero il colpevole. E infatti si è proceduto alla riapertura del caso dopo che uno dei due super testimono Ahmed Ali Rage, noto con il soprannome Gelle, ha ritrattato la versione che aveva ‘incastrato’ Omar Hassan. L’impianto accusatorio poggiava su quella testimonianza, e su quella di Abdi, è risultata falsa. Cosa sia successo il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio resta un mistero. Che probabilmente non verrà mai risolto.
“Se è vero che Hassan è stato condannato dobbiamo avere anche il coraggio di ammettere che possa essere innocente”, ha affermato il magistrato nel corso della requisitoria davanti alla Corte d’appello di Perugia. Nonostante l’esame delle prove “deriva un quadro bianco senza immagini, senza niente”, ha sostenuto il magistrato. “Quindi la mia conclusione non può che essere una richiesta di assoluzione”, ha spiegato Razzi. La morte di Ilaria Alpi, oltre a restare avvolta nel mistero restando sostanzialmente senza colpevoli, rischia di trasformarsi anche in un caso di cattivo funzionamento della giustizia. A far vacillare la tesi della colpevolezza di Hassan, era già stata la desecretazione del verbale dell’audizione alla Camera de deputati di Giuseppe Cassini, ambasciatore italiano in Somalia nei giorni dell’omicidio della reporter e del suo operatore. Il diplomatico aveva giudicato inaffidabile Abdi: eppure quelle parole hanno avuto un peso specifico nel processo.
I legali dell’uomo finora condannato, Natale Caputo, Antonio Moriconi e Duale Duglas Hassan, hanno chiesto la cancellazione della pena e il riconoscimento dell’estraneità dal duplice omicidio. Hassan, originario della Somalia, ha già scontato in carcere 16 anni dei 26 che gli erano stati inizialmente inflitti. Ma la pena era stata già diminuita di tre anni grazie all’indulto e di altri quattro per buona condotta: sarebbe quindi tornato libero il 5 dicembre 2017. Ma la cosa più importante per lui è quella di riavere la fedina penale pulita.
L’uomo è stato affidato ai servizi sociali a Padova solo nel 2015. Ora, a 41 anni, dovrà provare a ricostruire la propria vita, distrutta da un processo totalmente sbagliato. Secondo quanto ha sempre ripetuto vorrebbe tornare in Somalia, ritrovando un Paese molto diverso da come lo aveva lasciato. Ma soprattutto mettendosi alle spalle una terribile ingiustizia, che si aggiunge a quella della mancanza di colpevoli per la morte di Ilaria Alpi.