Non bastava la figuraccia europea di Graziano Pellè con il gesto del cucchiaio fatto a Manuel Neuer, salvo poi sbagliare il calcio di rigore. L’attaccante si è infatto reso protagonista di un altro brutto gesto: dopo la sostituzione in Italia-Spagna, finita poi 1-1, non ha voluto dare la mano al commissario tecnico, Giampiero Ventura perché non ha gradito la mossa. Che in realtà è stata decisiva: al suo posto Ciro Immobile ha dato un nuovo volto all’attacco azzurro.
“Eh sì!!Purtroppo, mi capita nuovamente di fare una cavolata. Un comportamento inaccettabile,nei confronti del mister in primis e di riflesso ai miei compagni, che hanno sempre dimostrato di avere dei valori importanti all’interno di un fantastico gruppo Italia nel quale facciamo parte. Come ogni errore grave,si subiscono sempre delle conseguenze.Ed è giustissimo che io mi prenda delle responsabilità sull’accaduto. Era doveroso rivolgere le scuse di cuore a tutti”, ha dichiarato Pellè, chiedendo scusa. Ma non è bastato: il ct ha optato per la sua immediata esclusione per il “gesto irriguardoso”.
“Il commissario tecnico Gian Piero Ventura, d’intesa con la Figc, ha deciso di escludere il calciatore Graziano Pellè dalla lista dei convocati per la gara con la Macedonia in programma domenica 9 ottobre a Skopje, per il comportamento irrispettoso tenuto al momento della sostituzione durante la gara di ieri con la Spagna”, ha spiegato il comunicato della Federazione. “Far parte della Nazionale comporta infatti la condivisione di valori e l’assunzione di atteggiamenti consoni alla maglia azzurra, a partire dal rispetto nei confronti dello staff, dei compagni di squadra e dei tifosi. Il calciatore farà ritorno oggi nel proprio club di appartenenza”, ha concluso la Figc. Già nella serata di ieri, comunque, si era capita la situazione con le affermazioni di Daniele De Rossi: “È contrario allo spirito di questa squadra, fondata sui principi di correttezza. Glielo dirà Ventura, glielo diremo noi. Però lui è un bravo ragazzo, può succedere”.
Insomma, le regole sono regole. E nessuno le può infrangere, indipendentemente dallo score realizzativo.