Anche per l’eutanasia bisogna aspettare il referendum. La legge è ferma e non sarà toccata fino a dicembre

Anche per avere una legge sull'eutanasia bisognerà attendere il referendum costituzionale. Proprio così. E non è nemmeno detto che basti.

Anche per avere una “dolce morte” bisognerà attendere il referendum costituzionale. Proprio così. E non è nemmeno detto che basti. Nel senso che, viste le lungaggini a cui la discussione del provvedimento sta andando incontro, il malcelato rischio è che anche in questa legislatura il Parlamento non riuscirà a partorire una legge sull’eutanasia. Eppure, per dirla col gergo renziano, questa poteva essere “la volta buona”. Soprattutto perché, all’inizio di marzo, le commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera si erano riunite per discutere le proposte di legge sull’argomento, a cominciare da quella di iniziativa popolare depositata il 13 settembre 2013 e promossa dall’associazione Luca Coscioni. Cercando di trovare una sintesi. E invece oggi “la legge è bloccata in commissione e non c’è alcuna volontà di discuterla”, spiega a La Notizia Marco Cappato, tesoriere dell’associazione e presidente dei Radicali italiani. “A noi”, aggiunge, “basterebbe che il governo di Renzi e Alfano si chiamasse fuori dalla discussione e lasciasse alle Camere la possibilità di discutere liberamente di un tema che vede l’opinione pubblica schierata a favore di un provvedimento che garantisca la possibilità di ricorrere all’eutanasia”.

ASPETTA E SPERA
Qualcosa, a dire il vero, si sta muovendo sul fronte del testamento biologico. Ma quella è un’altra partita. Nel frattempo “noi stiamo aiutando le persone che vogliono ricorrere al suicidio assistito a recarsi in Svizzera, e lo stiamo facendo alla luce del sole”, dice ancora Cappato: “I casi resi pubblici in questi mesi sono due, ma siamo in contatto con diversi altri soggetti che hanno già avanzato la richiesta”. Non solo. “Il percorso di discussione si è fermato dopo le prime battute in commissione”, racconta Beatrice Brignone, deputata di Possibile. “Temo che non ci sia la volontà di portarlo avanti” e “purtroppo non è una sorpresa. La maggioranza è troppo eterogenea e fin troppo cauta su temi che richiederebbero il coraggio di discutere nel merito delle questioni con un approccio laico e senza condizionamenti. Ogni materia viene inizialmente proclamata a gran voce a colpi di slogan per poi essere svuotata”. Per il fine vita “si è separata l’eutanasia dal testamento biologico”, dice ancora Brignone, mentre “per le unioni civili si è tolto ogni riferimento che potesse essere assimilabile al matrimonio e alla stepchild adoption. La cannabis ha fatto capolino due giorni fa in Aula per tornare subito in commissione. Sono tutti temi che coinvolgono migliaia di cittadini ma che la maggioranza di governo non ha la forza né il coraggio di affrontare”.

PAGARE DAZIO
“Sul tema dell’eutanasia gli iscritti al Blog si sono espressi in modo molto chiaro e netto, dichiarandosi a favore e dando una dimostrazione di maturità che finora è mancata alla politica e ai partiti”, afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Matteo Mantero. “Quando si discuterà la legge in Parlamento non ci tireremo indietro e seguiremo le indicazioni che ci sono state date attraverso il voto, ma ritengo questa possibilità remota. Nella maggioranza c’è molta prudenza, per non dire timore, in ragione degli equilibri interni al governo. Il Pd – conclude Mantero – deve pagare pegno all’ala cattolica del suo partito e a Ncd”.