È finito in anticipo il matrimonio tra Walter Sabatini e l’As Roma. Il direttore sportivo, ormai in rotta con la società (e con l’ambiente), ha rescisso il contratto che lo legava al club fino al prossimo giugno. Ma le due parti hanno preferito non insistere su un rapporto logorato da 5 anni difficili, in cui la Roma è stata protagonista più sul mercato che sul campo. Di sicuro l’esperienza nella Capitale non è passata inosservata.
“Vorrei ringraziare Walter per quello che ha fatto per la Roma e per la sua dedizione nei confronti del nostro club. Vorrei anche ringraziarlo per tutto quello che ho imparato da lui. Smetti di fumare per favore!”, ha dichiarato il presidente James Pallotta, ironizzando sul tabagismo di Sabatini e chiudendo qualsiasi spunto polemico, nonostante tra i due non corresse buon sangue da tempo. Il direttore sportivo, o meglio l’ex ds, è stato il primo dirigente a insediarsi a Trigoria con la nuova gestione americana. Il bilancio in termini economici è positivo: ha aiutato a mettere a posto i conti grazie a plusvalenze per 130 milioni di euro e l’allestimento un parco giocatori di primo piano (Sabatini ha acuistato Miralem Pjanic dal Lione e Radja Nainggolan dal Cagliari quando ancora non erano centrocampisti affermati come ora). Meno brillanti sono però stati i risultati sportivi: la Roma non è riuscita ad arginare lo strapotere della Juventus in Italia, accontentandosi di un ruolo di secondo piano, mentre in Europa è apparsa ancora troppo più fragile rispetto a colossi come Barcellona e Bayern Monaco.
L’incarico di ds della Roma passa a Ricky Massara, fino a oggi numero due di Sabatini. Al suo fianco ci sarà comunque l’ex terzino Federico Balzaretti. Ma per il prossimo anno l’obiettivo è molto ambizioso: si punta su Ramon Rodriguez Verdejo, meglio noto come Monchi, grande protagonista a Siviglia.