Assolto per non aver commesso il fatto. Il calvario giudiziario di Guido Bertolaso è finito al processo Grandi Rischi. L’ex capo della Protezione civile era accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni per il terremoto dell’Aquila. Il procuratore aveva chiesto una condanna di tre anni. “Adesso qualcuno dovrà chiedere scusa”, ha commentato il legale di Bertolaso, Filippo Dinacci. L’ex numero uno della Protezione civile ha comunque voluto smorzare i toni: “Non dovranno chiedere scusa a me, ma a tutta la Protezione civile per le accuse ingiuste che sono state rivolte non solo a me. Accuse offensive e ingiuste nei confronti di chi ha lavorato fino allo stremo per ridare speranza e fiducia a quella popolazioni”.
Ma ha comunque rivendicato il lavoro svolto dopo quella drammatica notte: “Dopo che sulla vicenda aquilana si è gettato fango per tanti anni adesso spero che qualcuno davvero abbia voglia di ristabilire quelli che sono stati i fatti di un intervento, di un’operazione che è stata unica nella storia del nostro Paese. Questa sentenza dà una parola molto chiara su quello che è stato fatto a L’Aquila”. Il 6 ottobre, comunque, sarebbe scattata la prescrizione. Anche in questo caso Bertolaso ha voluto spiegare: “Se davvero avessi voluto avvalermi di questo istituto, non avrei certo rinunciato alla mia lista di testimoni né tantomeno chiesto nell’udienza del 20 settembre scorso di arrivare a sentenza prima del 6 ottobre”. E dopo l’assoluzione ha voluto sottolineare: “Il mio pensiero va alle vittime. Sono contento certo, soprattutto per tutti coloro che insieme a me hanno dato l’anima per aiutare la popolazione dell’Aquila colpita da quella tragedia”.