Quindici anni fa, l’11 settembre del 2001, New York veniva colpita al cuore, con l’attacco alle Torri Gemelle. Da allora la Grande Mela si è risollevata ma la ferita, impossibile, non si è mai rimarginata. Questo anche perché, ancora oggi, la città resta blindata. La paura del terrorismo non si è mai sedata. Già, perché se ieri il fondamentalismo islamico rispondeva al nome di “Al Qaida”, oggi risponde al nome di “Isis”. Cambiano i protagonisti, certo. Ma il discorso resta sempre lo stesso.
Anzi, si è allargato. Perché se fino a qualche anno fa gli Stati Uniti erano ritenuti il nemico numero uno da colpire per i terroristi, ora le fa compagnia l’Europa, meta preferita degli ultimi attacchi. Parigi, Bruxelles e Nizza ne sono un esempio. Jihadisti di vecchia militanza e lupi solitari di varia origine hanno ampliato il raggio d’azione, prendendo di mira anche il Vecchio Continente e mostrando come il mondo è profondamente cambiato.
Se Al Qaida era fino a poco fa era il simbolo del terrorismo per eccellenza, ora è l’Isis che, più al passo con i tempi, minaccia il mondo, conquistando un numero crescente di combattenti e ispirando giovani e non a combattere al suo fianco e a colpire nel nome dell’Islam.
Ma a cambiare, prossimamente, saranno anche loro, gli Stati Uniti. Le presidenziali sono alle porte. E il primo a saperlo è lo stesso Barack Obama che, nel suo discorso per la commemorazione, si è rivolto non a caso a Donald Trump: “La paura del terrorismo non deve stravolgere i nostri valori. Non dobbiamo seguire chi vorrebbe dividerci o reagire in una maniera che intacchi il tessuto della nostra società”. Di fatto, insomma, campagna elettorale.
E non è un caso che pure Donald Trump e Hillary Clinton saranno presenti nell’area di Ground zero a Manhattan, dove una volta sorgevano le Twin Towers e oggi si ammirano il nuovo modernissimo World trade center e il memorial dell’11 settembre. Cinicamente, anche il giorno del ricordo può essere l’occasione per strappare punti all’avversario. In uno scontro acceso tra i due candidati che i sondaggi danno praticamente alla pari. Perché se fino ad ora la Clinton era data da tutti vincente, ora il tycoon acquista punti. E, anzi, secondo alcuni avrebbe superato Hillary nei sondaggi. Secondo l’ultimo sondaggio di Cnn/Orc, infatti, DonaldTrump è avanti di 2 punti su Hillary Clinton con il 45% del consenso popolare contro il 43% della rivale.