Un attacco alla Gare del Lyon “per vendicare l’uccisione del ‘ministro degli attentati’ di Daesch al-Adnani“. Era questo secondo gli inquirenti il piano delle tre donne arrestate l’8 settembre a Boussy Saint-Antoine, nella banlieue di Parigi. “Le giovani di 39, 23 e 19 anni radicalizzate”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, “preparavano verosimilmente delle nuove azioni violente e imminenti”.
Ma c’è un collegamento anche col ritrovamento dell’auto parcheggiata davanti Notre Dame e con sette bombole di gas. La più giovane, Ines, infatti è la figlia del proprietario dell’auto trovata con 7 bombole a gas vicino a Notre Dame nei giorni scorsi e “aveva prestato giuramento allo Stato islamico“. Al momento dell’operazione antiterrorismo per l’arresto, è stata proprio lei a tirare fuori un coltello ferendo un poliziotto della Direction générale de la sécurité intérieure (Dgsi).
Secondo le prime informazioni degli inquirenti, una delle tre donne arrestate era legata anche a Larossi Abballa, l’uomo che uccise una coppia di poliziotti lo scorso 14 giugno a Magnanville, sempre in periferia della capitale. Un’altra delle donne era invece in contatto con Hayat Boumedienne, la compagna di Amedy Coulibaly, il killer del supermercato Hypercacher, che la fece fuggire in Siria prima di compiere la sua azione terroristica nel gennaio 2015.