Nel giorno in cui è atteso Beppe Grillo a Roma per risolvere la grana Raggi, il clima diventa sempre più acceso. Luigi Di Maio sapeva dell’inchiesta a carico dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro da agosto e ha scelto insieme ai colleghi di non dirlo alla stampa e agli elettori. È Il Messaggero a pubblicare il testo della mail inviata dal Paola Taverna a Di Maio il 4 agosto in cui si dice esplicitamente che l’ex consulte Ama risulta indagata.
Il vertice fiume delle scorse ore è stato a tratti un processo per Di Maio stesso, che era a conoscenza dell’indagine a carico della titolare all’Ambiente da inizio agosto. “Presto ci saranno novità”, ha detto a SkyTg24 prima di entrare in Parlamento. In un primo momento il deputato aveva detto di non essere a conoscenza della situazione giudiziaria della Muraro. Ma nel corso delle ore sono spuntate le prove che in realtà dal 5 agosto anche Di Maio era stato avvisato. Il Messaggero pubblica il testo integrale inviato dalla senatrice Paola Taverna, membro del mini direttorio romano. “Come sai la situazione attuale è assolutamente delicata”, si legge. “Sempre da diverse fonti giornalistiche ci pervengono notizie circa l’imminente notifica di un avviso di garanzia all’assessore in questione per un’ipotesi di reato consistente in violazioni procedurali di verifica e controllo previste dal TU ambiente per il trattamento dei rifiuti (circola la voce che possa trattarsi di truffa)”. Ma non solo. La Taverna continua: “Assessore in ogni caso già indagata come risulta dalla visura ex art 335 cpp”.
Intanto il collega Alessandro Di Battista su Facebook ha annunciato che riprenderà le tappe del tour “Costitution coast to coast”: “Sono convinto che questo accanimento senza precedenti sui problemi che abbiamo a Roma (ovvio che ce ne sono ma vi aspettavate il contrario?) sia legato al referendum e anche al tema delle Olimpiadi. Ovviamente dobbiamo sistemare alcune cose, correggere alcuni errori che inevitabilmente si fanno e ripartire compatti magari con un No alle Olimpiadi da far tremare tutti i palazzi del potere”. Ma sembra quasi un tentativo di fuga, come per dire: ecco, io non c’ero. Non c’entro niente.
LA DIFESA – Intorno alle tredici, però, Di Maio si è difeso tramitefacebook. Con un breve post. “Io voglio dire alcune cose – scrive il vicepresidente della Camera – Non ai media, ma ai cittadini, alla comunità del Movimento 5 Stelle, a tutti coloro che credono in questo Paese. Ci sono tante persone che, in questa accozzaglia di inciuci, gossip e scorrettezze non ci stanno capendo più nulla e vogliono risposte. Il sistema dei partiti e dell’informazione legata ad essi ha montato un caso incredibile che tocca a noi smontare in un minuto. E oggi lo sta montando anche su di me”. E poi appuntamento alla tappa del “Costituzione Coast to Coast” con Di Battista. Un fuga o un voler tornare in piazza per un confronto con i cittadini (non romani, però)?