L’assessore all’Ambiente del comune di Roma, Paola Muraro, sapeva di essere indagata per reati ambientali già da fine luglio. E lo sapeva anche la sindaca della Capitale, Virginia Raggi. Sapevano ma lo hanno tenuto nascosto. Come qualche mese fa il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha tenuto nascosta la sua iscrizione nel registro degli indagati per un presunto abuso d’ufficio. Un silenzio che gli è valso la sospensione dal Movimento 5 Stelle e un braccio di ferro con il direttorio che ancora non si stempera. Provvedimento analogo sarà ora preso per la Raggi? Ah, saperlo. La Raggi ha spiegato di aver avvisato alcuni parlamentari dell’indagine sulla Muraro, ma non Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Il blackout comunicativo nella gestione del caso Muraro da parte della sindaca di Roma in primis è però qualcosa di imbarazzante visto che fino a domenica veniva negata qualsiasi indagine a carico dell’assessore all’Ambiente del Campidoglio, salvo qualche ora dopo ammettere di essere a conoscenza dell’iscrizione nel registro degli indagati sin dallo scorso mese di luglio. Sempre nel raggio del disastro comunicativo va ad inserirsi la recentissima intervista della Raggi al Corriere della Sera. Ecco la domanda “Muraro è indagata. Cosa farete? Le chiederete come avete fatto spesso in casi analoghi un passo indietro?”. Disarmante, alla luce di quanto affermato dalla coppia Raggi-Muraro in Commissione Ecomafie ieri, la risposta della sindaca: “Le regole del M5S sono semplici. L’assessore mi ha garantito che non le è arrivato neanche un avviso di garanzia. Prima di giudicare vogliamo vedere le carte”.
Una cosa è certa: nel Movimento serve chiarezza. E servono regole uguali per tutti. Perché Roma può rappresentare un boomerang per il futuro e per la credibilità del Movimento stesso. Che con la Raggi in testa sta riscontrando notevoli difficoltà e gaffe a raffica. Niente di irrimediabile, ancora. Ma la pazienza dei romani non può essere infinita, soprattutto verso chi predica la trasparenza e ora sta scricchiolando alla prova dei fatti.
Il silenzio della Raggi sul caso Muraro non è passato certo inosservato nella zona di Parma dove il sindaco Pizzarotti ha risposto a chi gli chiedeva se ora la Raggi farà la sua stessa fine con un significativo: “Bella domanda”. Per twittare poco dopo una frase eloquente: “In effetti stando seduti in riva al fiume passa un sacco di gente. #noleggiosalvagenti“. Ora sul caso Raggi-Muraro il Movimento si gioca la faccia.