Due ultrà anarchici. Sono loro, secondo la procura di Fermo e secondo quanto racconta La Repubblica, gli attentatori delle chiese che in questi mesi hanno sparso il panico in città.
Negli ultimi mesi, infatti, sono esplosi tre ordigni mentre un quarto fu ritrovato quando stava per brillare: erano tutti potenzialmente molto pericolosi, in grado di creare gravi danni. Dopo mesi di indagine, il procuratore Domenico Seccia ha emesso il decreto di fermo, proprio prima che i due partissero per l’Inghilterra. Ora i due ultrà rischiano l’incriminazion per omicidio ed estorsione.
Tra febbraio e marzo due bombe rudimentali erano scoppiate davanti al Duomo e davanti all’ingresso della chiesa di San Tommaso, nel quartiere di Lido Tre Archi. Nella notte tra il 12 e il 13 aprile, un’altra bomba aveva danneggiato l’ingresso della chiesa di San Marco alle Paludi. Infine, una quarta a maggio fu ritrovata prima che esplodesse. L’eversione, al momento, sembra l’unico movente dietro le bombe in una città che nelle ultime settimane è stata scossa dall’omicidio di Emmanuel, il ragazzo nigeriano ammazzato con un pugno dopo un insulto razziale da Amedeo Mancini, un ultras della Fermana.