Rottamare Equitalia. Portare un pezzo di finanza londinese a Milano. E invita il suo partito a rispettare il sindaco di Roma, Virginia Raggi. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lancia un piano – come anticipato da La Notizia – di shock fiscale che sembra il preludio di una campagna elettorale. A cominciare alla chiusura della tanto “odiata” Equitalia. “Entro l’anno arriverà il decreto che cambierà il modo di pagare il fisco ed entro l’anno bye bye Equitalia”, ha affermato nell’intervista a Rtl. “Non è che le multe non si pagano più, ma si pagheranno in modo diverso”, ha spiegato senza comunque entrare nel dettaglio del provvedimento.
Nel corso del suo intervento il premier ha ammesso che “l’obiettivo è lo shock fiscale”. “Abbiamo messo un po’ di quattrini per abbassare le tasse”, ha ribadito. E ha quindi indicato verso chi saranno orientate le prossime mosse del Governo: “Uno: le famiglie. Due: i pensionati. Tre: una serie di realtà cui va dato un aiuto in cambio di una maggiore semplificazioni, come le partite iva o gli artigiani, i piccoli e medi”.
Brexit e Italia
Come già emerso nelle scorse settimane, Palazzo Chigi vuole far diventare la Brexit un’occasione per l’Italia. “Hanno ridotto tutte le stime di crescita dopo Brexit, ci sarà a breve un rallentamento dell’economia per l’Europa ma nel medio periodo i danni li sentiranno più gli inglesi. Ad esempio noi stiamo provando con Beppe Sala a portare a Milano un pò di istituzioni finanziarie che sono a Londra e stiamo ragionando sull’ipotesi di un passaporto europeo a chi studia alla Bocconi”, ha scandito Renzi. Per quanto riguarda l’impatto sull’Europa, il presidente del Consiglio si è soffermato sulla questione delle banche in difficoltà. “È fondamentale che ci sia più buonsenso in Ue, che le banche tornino a fare prestito agli artigiani e alle a pmi, servono regole più umane per le persone dopo che negli in ultimi anni sono apparse a beneficio degli istituti di credito e della finanza varia. Stiamo discutendo e ragionando ma io penso che si può risolvere tutto con il buonsenso applicando le regole in vigore”.
La difesa di Raggi
Nonostante il clima di campagna elettorale, Renzi ha cercato un tono istituzionale parlando di Roma e del sindaco Raggi. “Lo dico a quelli del Pd, non è che siccome ha vinto lei, dopo 15 giorni ti metti a criticare. Facciamola lavorare. Se la sindaca decide di andare in periferia, bene”, ha affermato. Aggiungendo: “Il presidente del consiglio fa un altro lavoro. Non faccio comparsate show, noi abbiamo messo dei soldi per le periferie: 100 milioni per gli impianti sportivi, 500 milioni nella legge di Stabilità ai Comuni”. Ma la ferita delle Amministrative sembra ancora aperta. “Chi ha vinto ha vinto. Il governo deve essere totalmente a disposizione di chi fa il sindaco. Perchè a me interessa l’Italia”, ha sostenuto il premier, facendo quindi ricorso a una metafora sportiva: “La politica italiana è come chi, a fronte di una partita di calcio di 90 minuti, stesse per cinque anni a discutere ancora della partita”. Infine una stoccata è arrivata a chi chiede modifiche all’Italicum. “Il referendum, lo spacchettamento, il premio al partito o alla coalizione. Tutte cose che interessano il futuro dei politici che sono interessati alla loro seggiola, al loro posto. Ma alla gente interessa dei posti di lavoro”.