Una parte del Nuovo Centrodestra mette in bilico la legislatura. Perché è sempre più insistente la richiesta di alcuni parlamentari di minacciare la crisi. Come se non bastasse la fronda prende consistenza proprio nei giorni più difficili per il leader Angelino Alfano, alle prese con l’attacco mediatico per le raccomandazioni ai parenti. Il ministro dell’Interno si continua a difendere: “È una barbarie illegale verso un uomo di ottant’anni da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa”.
Ma il senatore Stefano Esposito, indipendentemente dall’evoluzione dell’inchiesta, ha parlato chiaro in un’intervista a La Repubblica. “Abbiamo fatto cose buone per l’Italia, altre che non sono state il massimo. Adesso però è finita la fase d’emergenza. Dobbiamo uscire dal governo. Già domani. Possiamo anche uscire dal governo e far sì che l’esecutivo resti comunque fino al referendum”. Il motivo di questa scelta? “Dobbiamo ricostruire l’area moderata”, ha spiegato il parlamentare. Esposito, molto vicino al capogruppo di Area popolare al Senato Renato Schifani, ha fatto la testa di ariete alla corrente guidata da Maurizio Sacconi e Roberto Formigoni, che da tempo chiedono di lasciare l’esecutivo e cercare un rilancio del Nuovo Centrodestra. Una posizione che non è sgradita nemmeno al capogruppo alla Camera, Maurizio Lupi, che però aveva rinviato la questione a ottobre dopo il referendum.