Non c’è più Brexit che tenga. Lunedì 4 luglio il Partito democratico si confronterà nella direzione nazionale, rinviata dopo il referendum in Gran Bretagna. Il segretario Matteo Renzi dovrà affrontare il processo per la sconfitta alle elezioni amministrative. “Interverrò e proverò a dire la mia”, ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sfidante annunciato del leader in carica.
TRATTATIVE
Ma la questione è un’altra. Dietro le dichiarazioni ufficiali è in via di definizione anche la trattativa condotta a fari spenti con la minoranza dem. Nel corso dell’incontro, infatti, Renzi dovrà comunicare i nomi dei commissari nelle città di Cosenza e Napoli, e nelle regioni Sardegna e Veneto. Inoltre, sarà ratificata la decisione di un congresso anticipato a Torino. Dopodiché sarà definita la squadra che comporrà la nuova segreteria. Dopo una serie di stop and go, i renziani hanno avviato il dialogo con la corrente di Roberto Speranza. Il fine settimana, quindi, è fondamentale per la definizione dei dettagli. Soprattutto per comprendere i compiti assegnati alla segreteria.
AUTOCRITICA
Il senatore bersaniano, Federico Fornaro, ha già chiarito che la sinistra dem attende un’autocritica del segretario. “Dalla direzione del Pd di lunedì deve uscire una chiara assunzione di responsabilità degli errori e dei limiti dell’azione del governo su temi quali la scuola, il lavoro per i giovani e il contrasto alla poverta’: senza un cambio di rotta si va a sbattere, indipendentemente dalla legge elettorale”.