Sulla Brexit Renzi gioca a fare il leader, ma a decidere sarà come sempre la Merkel

Renzi indossa i panni dello statista sulla Brexit. Ma dopo il vertice con Hollande è chiara una cosa: la scelta sarà come sempre della Merkel.

Cogliere un’occasione dal possibile disastro. Sotto la spina dell’asse Roma-Parigi. Cercando quindi di convincere Berlino. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha ribadito in Parlamento la strategia che vuole seguire per la Brexit. Un concetto ripetuto al vertice convocato prima del consiglio europeo, alla presenza di Angela Merkel e Francois Hollande. L’attesa, prospettata dal premier David Cameron e dal suo ministro George Osborne, rischia di generare ulteriore incertezza sulla tenuta dell’Unione europea. Alla vigilia del Consiglio europeo è stata tracciata una linea di demarcazione netta. “Si è votato, ma ora occorre voltare pagina”.

DOTTRINA ANGELA
Angela Merkel, pur senza entrare in polemica con  ha lasciato capire che non vuole affrettare i tempi. “Dobbiamo dare un nuovo impulso ai lavori dell’Unione, vogliamo elaborare misure concrete nei prossimi mesi per la sicurezza interna ed esterna, per la lotta terrorismo, agire in modo strategico nei paesi d’origine dell’immigrazione”, ha detto la cancelliera tedesca. Lasciando intendere che oltre alla tempistica sulla Brexit è necessaria anche una strategia precisa sui temi. Del resto la procedura di abbandono di Londra non può essere avviata senza la comunicazione ufficiale di Downing Street. E proprio per questo motivo Renzi ha voluto rilanciare la sua idea: “Quello che è accaduto nell’ultima settimana ci dimostra che questo è un tempo propizio: “Se da un lato siamo tristi per il voto dei britannici è anche vero che questo è un tempo propizio per una nuova pagina dell’Ue”. Il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, ha fatto affermazioni chiare sulla sintonia con l’esecutivo italiano. “In questo momento serve dare prova soprattutto di responsabilità: non possiamo perdere tempo per non creare incertezza”. Da qui ha lanciato addirittura un appello a Londra. “In questo momento serve dare prova soprattutto di responsabilità. Non possiamo perdere tempo per non creare incertezza”.

RENZI AL SENATO
“Siamo di fronte a una vicenda storica, chi cercasse oggi di minimizzare o di strumentalizzare ciò che è avvenuto commetterebbe un errore politico. Il voto inglese pesa come un macigno per la storia del’Ue”, ha affermato nell’Aula del Senato. Un discorso da leader alla ricerca della più ampia convergenza propro nel momento di massima difficoltà riguardo al consenso personale. E ha ammesso che “quello che si apre è un vertice Ue, temo non sarà l’ultimo a occuparsi di questi argomenti, che dovrà essere concentrato non solo sull’uscita della Gran Bretagna ma anche su rilancio dell’Ue, su come impostare una strategia”. Ma il messaggio consegnato al Parlamento è comunque di speranza: “Questo è momento per riportare Ue alla sua forte identità, un’Ue che combatte una battaglia di giustizia sociale non solo burocratica. Oggi manca la consapevolezza della gravità della situazione”.