Nessuna esultanza del Movimento 5 Stelle sulla Brexit, a differenza da quanto fatto da Matteo Salvini, che annuncia: “Ora tocca a noi”. Sono lontani i tempi in cui Beppe Grillo tuonava contro l’euro. Dopo le vittorie alle comunali, il profilo è più istituzionale. “L’Unione Europea deve cambiare, altrimenti muore – proseguono i 5 Stelle – Le istituzioni comunitarie, e in particolare la Troika (FMI, BCE e Commissione Europea) devono iniziare a domandarsi dove hanno sbagliato e come possono risolvere l’enorme problema che hanno generato”, si legge in un post sul blog di Grillo. “C’è un’altra Europa, quella fatta dai cittadini che credono nella democrazia diretta. In questa il Movimento 5 Stelle ha ottenuto risultati straordinari. Quest’altra Europa ci ha dato ragione sul Reddito di Cittadinanza, sulla promozione delle energie rinnovabili, sul bandire dal dizionario comunitario parole come combustibili fossili e rigassificatori, sul trasporto pubblico gratuito, sull’economia circolare e molto altro ancora”, sottolineano gli autori dell’articolo firmato Movimento 5 Stelle.
Salvini preferisce toni ben diversi. Per lui il risultato “è una ventata di libertà”. E il leader leghista è partito all’attacco: “Ora l’Europa ha davanti a sé l’occasione di liberarsi dell’Unione Europea. Basta coi salotti dei banchieri, rifondiamo l’Europa. È un gran peccato che la nostra Costituzione, che è antidemocratica, non consenta agli italiani di votare tramite referendum su trattati internazionali. Da questo punto di vista ho sentito fare da Prodi e da Monti discorsi allucinanti”.
Istituzioni preoccupate
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ha voluto commentare i risultati del voto sulla Brexit, a differenza della presidente della Camera, Laura Boldrini: “Il sì alla Brexit è una notizia grave per tutta l’Europa”. Ma per la numero uno dell’Assemblea di Montecitorio la situazione “può diventare un’opportunità di rilancio della costruzione europea se prevarrà la consapevolezza che è giunto invece il momento di una svolta strategica”. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ammette che “c’è il rischio di un effetto domino”. E quindi “serve più leadership” europea. Dal vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (Forza Italia), arriva una precisa richiesta: “Credo che la Gran Bretagna debba accelerare i tempi. Dopo aver deciso di lasciare l’Europa, ora non possiamo aspettare i tempi per le dimissioni di Cameron. Noi chiediamo che da parte del Regno Unito vengano adottate subito le procedure per la sua uscita dall’ Unione”.