A due giorni dal voto, cade su Virginia Raggi una tegola non di poco conto e che rischia di cambiare le sorti – per alcuni scontate – del ballottaggio con Roberto Giachetti. Due incarichi legali di recupero crediti per un totale di 13 mila euro ottenuti dall’Asl di Civitavecchia. La candidata pentastellata, per le prestazioni, avrebbe incassato finora un acconto di 1.878 euro, come riporta il Fatto Quotidiano in un articolo di Marco Lillo.
La parcella prevede 8mila euro per il primo incarico, del luglio 2012, e 5mila per il secondo, risalente al 2014. In quest’ultimo caso, sottolinea Marco Lillo sul Fatto, la Raggi, già consigliera al Campidoglio, non avrebbe dovuto accettare l’incarico poiché non faceva parte dell’albo di professionisti istituito nel novembre 2012 da cui, per regolamento, bisogna scegliere i nomi dei legali a cui rivolgersi.
A riguardo ora il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha disposto una indagine: “Io non ne sapevo nulla – ha esordito l’esponente Pd – Un presidente della Regione, come è ovvio, non interviene nelle singole decisioni gestionali che spettano agli apparati amministrativi. Ma di sicuro è mio dovere verificare che queste scelte avvengano nel pieno rispetto dei criteri di legittimità e opportunità. Ho appena chiesto alla Asl di Civitavecchia di relazionare sulle ragioni che hanno portato ad affidare l’incarico in questione, il suo oggetto e l’importo e, cosa più importante, i risultati raggiunti dalla Asl grazie al lavoro che avrebbe dovuto essere svolto”.
Insomma, Zingaretti – che in questi mesi di campagna elettorale – è rimasto in seconda fila, ora esce allo scoperto. A riprova del fatto che è lui l’anti-Raggi e il nome perfetto per sconfiggere il Movimento Cinque Stelle su Roma e nel Lazio per il futuro.
Dure critiche alla Raggi dai vertici del Pd. Il senatore Stefano Esposito commenta “con una certa apprensione” il fatto che “Virginia Raggi, sarà lo stress della campagna elettorale, soffre di continue amnesie.