La solita storia che si ripete ancora una volta: timbravano il cartellino e poi si dedicavano agli affari propri, L’ultima storia dei furbetti arriva da Caserta. Una brutta pratica su cui i Carabinieri hanno messo la parola fine questa mattina arrestando nove dipendenti della Asl casertana che erano in servizio nel Distretto 13 di Maddaloni. E dalle carte delle indagini emerge di tutto e di più. Il dipendente che, invece, dopo aver timbrato andava a correre, quello che andava a lavorare nella pizzeria di proprietà e pure qualche medico che usciva per constatare decessi e, poi, senza andare sul posto firmava regolarmente un certificato per seppellire i cadaveri. Sono due i casi: risultano indagati due dirigenti dell’Unità medico-legale dell’Asl.
E, a volte, non era nemmeno necessari recarsi sul posto, perché nell’oliato sistema c’era pure chi timbrava al posto dei furbetti. Che o arrivavano in ritardo a lavoro o non ci si recavano affatto. Gli altri furbetti. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono truffa e false attestazioni o certificazioni in concorso, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico. La denuncia è partita lo scorso anno grazie ad alcuni cittadini ed è così che è cominciata l’attività di monitoraggio da parte degli uomini dell’Arma. Un’attività che ha mostrato, da settembre a dicembre scorso, come in maniera abituale e quasi quotidiana strisciavano badge di ingresso al lavoro per poi allontanarsi dall’ufficio a volte per pochi minuti, più spesso per ore, quando non l’intera mattinata.