“Tu sei un incoerente”. “E tu pensi solo ai soldi”. Da un lato il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, attacca i cambi di posizione di Matteo Orfini. Ma dall’altro il presidente dell’Assemblea nazionale del Pd denuncia l’operazione di click baiting – la strategia acchiappaclic sui social – che continua a fare l’ex comico (vedi la foto a fine articolo su come è stato lanciato l’affondo di Grillo contro l’avversario politico). Con un’accusa precisa: così facendo Grillo lucra, attraverso gli introiti pubblicitari, sull’attività politica. Insomma, a oltre dieci giorni dal ballottaggio a Roma, il clima è incandescente tra 5 Stelle e Partito democratico.
Volano gli stracci
Grillo, in un post sul proprio blog, ha elencato alcune dichiarazioni dell’esponente dem. “Orfini ieri: Il Movimento 5 Stelle a Roma non arriva neanche al ballottaggio. Orfini oggi: A Roma è chiaro che siamo andati peggio dell’altra volta, e questo era anche prevedibile. Orfini ieri: Noi convolti in Mafia Capitale? Assolutamente no! Orfini oggi: Veniamo da Mafia Capitale, in cui il Partito Democratico è stato evidentemente coinvolto come dicono le vicende giudiziaria”. E ancora. “Orfini ieri: Ignazio Marino non deve dimettersi. Deve andare avanti. Orfini oggi: Non ci applaudivano per i risultati amministrativi dei due anni di giunta Marino, una vicenda amministrativa non certo eccellente”.
Ma Orfini ha risposto per le rime con un suo post su Facebook. “Oggi Grillo pubblica un classico caso di click baiting: si inventa un titolo “scandalistico” per fregare i lettori e fargli aprire il link (che ovviamente non ha nulla a che fare con il titolo che è semplicemente un falso). Di fatto è una piccola truffa. Anche un po’ squallida. Grillo oggi lo fa con me, qualche giorno fa aveva fatto di peggio, usando la strage di Capaci”. Così il presidente del Pd ha lanciato un attacco politico: “La cosa più triste è che lo fa per soldi. Perché a questo serve il click baiting: più contatti, più pubblicità, più soldi. Il leader di uno dei principali partiti del paese usa i mezzi più squallidi e truffaldini per lucrare qualche spicciolo su battaglie che dovrebbero essere politiche”.