di Stefano Sansonetti
Di sicuro verrà ricordato come un record. Nel 2019 Giuseppe Guzzetti avrà 85 anni di età. Ed è esattamente quello l’anno in cui scadrà l’ennesimo mandato, il sesto per la precisione, che sta per incassare al vertice dell’Acri. L’associazione tra casse di risparmio e fondazioni bancarie, infatti, mercoledì prossimo “rinnoverà” i vertici, confermandolo nel ruolo di presidente. Il suo primo mandato risale al 2000, quando ancora non era in circolazione l’euro. Fatti due semplici calcoli si arriva alla constatazione che alla fine dell’ultimo mandato Guzzetti avrà totalizzato la bellezza di 19 anni al vertice dell’Acri. Alla faccia del rinnovamento. Ma nel 2019 questo non sarà il solo record messo a segno dall’avvocato che è stato anche presidente Dc della regione Lombardia dal 1979 al 1987 e poi senatore sempre nei banchi dello scudo crociato.
E due…
In quell’anno infatti scadrà l’ennesimo mandato che Guzzetti sta svolgendo anche come presidente della Fondazione Cariplo, la più ricca fondazione bancaria italiana con 8 miliardi di attivi e terza maggior azionista di Intesa Sanpaolo con un pacchetto del 4,8% (che agli attuali valori di borsa vale 1,7 miliardi di euro). Qui la sequenza è ancora più impressionante se si considera che Guzzetti è in sella dal 1997. Questo significa che nel 2019 l’avvocato ex Dc risulterà essere stato sulla tolda di comando per ben 22 anni. Insomma, un vero intramontabile, il cui destino si è spesso intrecciato con quello di un altro ultraottantenne, Giovanni Bazoli, fino a non molto tempo fa presidente di Intesa Sanpaolo. Ma mentre quest’ultimo sembra aver un po’ mollato la presa, Guzzetti è ancora “in trincea”. Tra l’altro, in Fondazione Cariplo, tutto questo si intreccia con una curiosità. Proprio a causa dell’incredibile lunghezza del suo mandato, nel maggio 2013 si era sparsa la voce di un possibile passaggio di consegne al vertice della stessa Fondazione tra Guzzetti e la vice Mariella Enoc, arrivata in Cariplo dopo essere stata presidente di Confindustria Piemonte e presidente dell’Associazione degli industriali di Novara.
Il dettaglio
La voce, accreditata anche dall’entourage di Guzzetti, delineava un staffetta con la Enoc proprio verso il 2016, più o meno a metà mandato. Di quel piano, però, adesso non rimane neanche l’ombra. Il “boiardo” delle fondazioni resterà al suo posto fino al 2019. C’è chi fa notare che nel frattempo la Enoc è diventata presidente della fondazione Bambin Gesù (si mormora addirittura su richiesta del Papa), impegno gravoso che la porta più a Roma che a Milano. Ma l’effetto finale non varia. Ed è quello di un Guzzetti ascrivibile alla categoria degli inamovibili mandarini di Stato, anche se le fondazioni sono enti privati. Ma quanti addentellati hanno con gli enti pubblici locali? Tanti, tantissimi. Ed è anche questo uno dei segreti dell’uomo dei record.
Twitter: @SSansonetti