di Paolo Cardone
I giochi non sono ancora fatti. Alemanno è sì il candidato sindaco della Capitale per il centrodestra, ma tecnicamente ci sarebbe ancora spazio per un cambiamento dell’ultimo minuto (specialità assai praticata, vedi Milioni).
Le probabilità di un’inversione di rotta sono scarse, certo, i tempi sono strettissimi, è evidente, però non bisogna mai dare nulla per scontato.
“La verità – dicono fonti interne al centrodestra – è che in una settimana potrebbe succedere il terremoto”. Quando c’è in gioco la più importante elezione “amministrativa” del Paese non si può escludere niente. Il termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali è stato fissato dal Viminale per il 27 aprile. Pochi giorni, poche ore, eppure gli strateghi Pdl ci hanno abituato a cambiamenti drastici e imprevedibili. Non è un mistero che la riproposizione di Alemanno abbia incontrato alcune perplessità del “lìder maximo”, vuoi per alcune vicende legate agli scandali sulle presunte facili assunzioni nelle municipalizzate, vuoi per l’ultima inchiesta giornalistica andata in onda su Report.
La trasmissione della Gabanelli, oltre a preoccupare illustri sondaggisti di Silvio Berlusconi, che preferirebbero puntare su Alfio Marchini, ha fatto infuriare il primo cittadino con tanto di querela fulminea nei confronti degli autori del servizio. E c’è chi giura che il Cavaliere abbia già predisposto un piano B, rispetto alla decisione di una ricandidatura del sindaco uscente.
Un’opzione che spaventa quei candidati al consiglio comunale che hanno già fatto i conti con l’oste uscente. A bocce ferme e soprattutto a ridosso dalle elezioni è ovvio che convenga a tutti, o quasi, lasciare le cose come stanno. Su questo punto nella galassia delle correnti del centrodestra, sempre divisi tra ex forzisti ed ex aennini non tutti la pensano allo stesso modo, divisa tra falchi – che spaventati dall’avanzata del Movimento 5 stelle, gradirebbero un’alternativa a Gianni – e le colombe più filogovernative.
Piccoli calcoli su cui, vale la pena sottolineare, Berlusconi potrebbe tranquillamente sorvolare. Tra coloro che con convinzione appoggeranno Alemanno, ci sarà Francesco Storace che, se non altro, dovrà restituire il favore all’ex collega di partito per il sostegno alla candidatura alla presidenza della Regione Lazio.
Dopo avergliene dette di cotte e di crude in Consiglio comunale, anche l’ex presidente della Regione Lazio ha ripiegato sul suo vecchio collega di partito. Storace è troppo navigato per capire che in situazioni di emergenza per la compagine di centro destra è meglio star fermi.
A sostenere l’ex ministro dell’agricoltura anche chi non ti aspetti. Come i Fratelli d’Italia avversari storici di Alemanno che tra l’altro in questa legislatura ha epurato la sua giunta da tutti gli elementi vicini al neonato partito. I giochi, comunque, non sono ancora fatti per il fronte “silenziosa” dei detrattori del Sindaco. E questa settimana sarà cruciale per comprendere se Gianni Alemanno sarà definitivamente il candidato sindaco del Pdl. Anche per una mera operazione di convenienza e di opportunità. Non è, però, escluso che eventi straordinari possano cambiare le forze in gioco. Ciò che sperano più a destra che a sinistra.