Due giorni fa la sua testimonianza ha permesso di sventare due imminenti attacchi suicidi in Germania. Ma le confessioni rilasciate da Saleh A., il jihadista pentito, si sono rivelate ancora più preziose. Infatti, se vere, aprono un nuovo capitolo anche nella vicenda di Paolo Dall’Oglio, il religioso gesuita rapito nel luglio 2013 dagli islamisti in Siria e di cui si sono perse le tracce.
Secondo Le Monde, il jihadista che ha consentito l’arresto di tre ex-complici rifugiati siriani, avrebbe dichiarato agli inquirenti francesi di volersi recare a Roma per trattare con un certo “Carlos” la vendita al Vaticano di un video in cui ci sarebbe la dimostrazione che il religioso italiano è vivo.
In cambio del filmato lui e il suo complice, Hamza C, uno dei tre arrestati in Germania, volevano chiedere 10.000 euro. Ha raccontato che a parlargi di quel video era stato un agente della polizia segreta dello Stato Islamico che aveva conosciuto in Siria.
Saleh A. si è consegnato spontaneamente alla polizia parigina il primo febbraio, raccontando di essere uno dei membri di una cellula dormiente composta da una ventina di persone tra Düsseldorf e un campo profughi olandese. Il racconto di Saleh è stato verificato punto per punto, e per ora secondo le autorità francesi coincide anche nei dettagli. Anche se, almeno fino a pochi giorni fa gli inquirenti francesi sono rimasti molto prudenti nel rivelare informazioni. Forse perché non escludono che possa essere un agente segreto infiltrato dallo Stato islamico. O chissà se, tra i motivi del suo pentimento, secondo gli agenti, potrebbe esserci un ragionamento molto venale. Infatti, i soldi per il viaggio a Roma li avrebbe dovuti ottenere in un pacchetto da ritirare presso un barbiere parigino, ma quei soldi non sono mai arrivati. E non a caso, proprio due giorni dopo, Saleh ha confessato tutto alla polizia parigina nella speranza di ottenere un trattamento di riguardo e lo status di “pentito”.
Intanto, però, sulla faccenda di padre dell’Oglio, in Vaticano non sembrerebbe esserci alcun riscontro. Anzi, alla Santa Sede ha suscitato un certo stupore il fatto che la notizia sia stata pubblicata dalla stampa francese senza che prima nessuna informazione fosse notificata alle autorità vaticane.