L’attesa per l’autopsia non lenisce il dolore per la morte di Sara Di Pietrantonio, la ragazza di 22 anni uccisa dal suo ex Vincenzo Paduano. Gli esperti potranno dire se il suo decesso è avvenuto per strangolamento o per le ustioni provocate dal fuoco appiccato dal suo assassino.
Intanto, dopo un lungo silenzio, Alessandro, l’ultimo fidanzato della giovane, ha raccontato il suo lutto. “Non posso perdonami di non averla accompagnata a casa”, ha raccontato. Ma c’è una spiegazione a questo comportamento: “Sara non aveva paura di Vincenzo. Lei non immaginava che potesse farle veramente del male e in fondo le dispiaceva che soffrisse”, ha spiegato.
Secondo la ricostruzione degli investigatori la 22enne temeva che proprio Alessandro, il suo nuovo ragazzo, potesse essere il bersaglio di atti di vendetta da parte di Vincenzo Paduano. Del resto lo stesso autore dell’omicidio della Magliana ha detto ai magistrati che il suo progetto iniziale era quello di “incendiare” l’auto del rivale in amore.
Sul fronte dell’inchiesta si va avanti: tutto si incentra sulla premeditazione o meno del delitto. Il gip ritiene che Paduano non ha premeditato l’azione, pur avendo agito con crudeltà. Lui si è difeso dicendo di “non averla mai minacciata”, ammettendo tuttavia di averle mandato molti messaggi e di controllare addirittura gli orari degli ultimi accessi su WhatsApp (l’applicazione consente infatti di visualizzare quando l’utente si è connesso l’ultima volta). Alessandro ha fatto mettere a verbale che “Vincenzo spuntava praticamente ovunque e a qualunque ora”. “Impossibile – ha aggiunto – che fosse sempre una coincidenza, mi diceva Sara”. Proprio la giovane, per evitare situazioni spiacevoli, aveva limitato l’uso di Facebook, postando meno fotografie con l’intento di non ferire il suo ex.