Alla fine l’ha spuntata l’ultimo dei pm di Mani Pulite. Con un margine anche molto ampio. Francesco Greco è infatti diventato il nuovo procuratore di Milano, raccogliendo l’eredità di Edmondo Bruti Liberati che sei mesi fa aveva deciso di lasciare l’incarico andando in pensione. Greco è stato nominato a larga maggioranza dal plenum del Consiglio superiore della magistratura: a lui sono andati 17 voti, grazie all’appoggio dei togati di Area, di Unicost, dei laici di centrosinistra e di Forza Italia. L’unico avversario rimasto in competizione, Alberto Nobili, godeva solo del sostegno di Magistratura Indipendente e ha ottenuto 4 voti. All’ultimo momento c’era stato il ritiro di Giovanni Melillo, nel mirino delle polemiche visto il ruolo di capo di gabinetto ricoperto con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Una mossa che ha portato all’astensione dei vertici della Cassazione.
Chi è Francesco Greco
Greco, 65 anni, è uno dei massimi esperti di reati economici. Una qualifica riconosciuta dalla relatrice Paola Balducci, alla presentazione della candidatura. Nato a Napoli, è cresciuto a Roma: l’ingresso in magistratura è avvenuto nel 1977. Nel 1992 è entrato nel pool di Mani Pulite, concentrando la propria attività proprio sui crimini finanziari. Nel suo curriculum ci sono le inchieste più importanti degli ultimi decenni, come lo scandalo Enimont, il crac Parmalat, la scalata di Bnl ed Antonveneta dei “furbetti del quartierino” e anche la bancarotta dell’ospedale San Raffaele di Milano. Quando Antonio Di Pietro decise di impegnarsi in politica, rinunciando alla toga, fu proprio Greco a prendere il suo posto come pubblica accusa.
Francesco Greco è chiamato a distendere gli animi nella Procura di Milano dopo gli scontri avvenuti in passato tra il procuratore Bruti Liberati e l’aggiunto, Alfredo Robledo. Il vantaggio per l’ex pm di Mani Pulite è quello di conoscere alla perfezione l’ambiente in cui si dovrà muovere.