Nessun nome, ma solo gli obiettivi da raggiungere. Con la conferma di una novità: l’assessore a tempo per le Partecipate. Il Movimento 5 Stelle a Roma continua a tenere le proprie carte coperte, svelando giusto qualche aspetto. La candidata per il Campidoglio, Virginia Raggi, ha infatti illustrato sul blog di Beppe Grillo gli obiettivi della sua squadra, in caso di vittoria alle elezioni (come tutti i sondaggi sostenevano prima dello stop imposto per legge).
“Una Roma a 5 Stelle sarà composta da 9 assessorati + 1, pro tempore, dedicato alle partecipate, i quali avranno precisi obiettivi da raggiungere e da rendicontare. Alcuni accorpamenti e diverse semplificazioni per una Roma semplice e a misura di cittadino”, ha spiegato Raggi. Non mancano ovviamente le stoccate polemiche a pochi giorni dal voto: “Ai partiti lasciamo il Manuale Cencelli, noi abbiamo un progetto!”. Ma cosa prevede nello specifico il programma del M5S? “Ci sarà un board Cultura, che ospiterà le grandi menti dell’arte e dello spettacolo per dare lustro e nuova vita a un settore che deve tornare ad essere il cuore pulsante di Roma”.
Assessore con scadenza a 5 Stelle
Dopo le polemiche causate dall’idea dell’assessore “part time”, o meglio a tempo determinato. “Nel più breve tempo possibile dobbiamo raggiungere l’obiettivo di razionalizzare le partecipate e quindi questo assessorato, di conseguenza, sarà chiuso e cesserà la sua funzione”, ha evidenziato la Raggi. Ma l’idea continua a suscitare repliche ironiche. “Se dovesse vincere la Raggi, a tempo sarà purtroppo la stessa consiliatura e con gli apprendisti stregoni in Campidoglio si ritornerà al voto tra neanche un anno. Un elemento facilmente prevedibile e che è noto a tutti, ma che sarebbe l’ennesima beffa per i romani e un’umiliazione che Roma non può permettersi nelle condizioni in cui si trova”, ha affermato il consigliore regionale del Lazio di Fratelli d’Italia, Fabrizio Santori. L’ex parlamentare, ora esponente del Partito democratico, Stefano Pedica è ancora più caustico: “Mi permetto di suggerire alla candidata di Grillo alcuni nomi per la sua giunta: Eta Beta all’innovazione, Paperon de Paperoni al Bilancio, Clarabella al Sociale, Terminetor alla Sicurezza, Flash Gordon ai Trasporti, Charlie Brown all’Ambiente, ET per i Rapporti con l’estero, Marry Poppins alla Casa e Paperoga alla Cultura”.
Ma gli attacchi non sembrano scalfire Virginia Raggi. Che chiude il suo messaggio: “Un’altra novità sarà poi quella di fissare degli obiettivi chiari che concorderemo con gli assessori e che saranno verificati periodicamente. E’ infatti essenziale, da oggi, iniziare a lavorare per obiettivi e raggiungerli affinché si possa realmente avere un risultato concreto che tutti i cittadini possano toccare con mano. Non ci interessano logiche di spartizione di poltrone, non ci interessa il manuale Cencelli, noi vogliamo e abbiamo un progetto serio per la città di Roma”.