C’è stata la componente dell’imprevisto, che si chiama sfortuna per l’olandese Steven Kruijswijk. Ma c’è stata anche la grande impresa firmata Vincenzo Nibali, che a sorpresa ha riaperto le possibilità di vincere il Giro d’Italia 2016. Nella 19a tappa con arrivo a Risoul, infatti, lo Squalo colto il successo parziale che ha già dato un senso alla sua corsa rosa. Ora è secondo in classifica generale alle spalle del nuovo leader, il colombiano Esteban Chaves. Scivola in terza posizione Kruijswijk, che si è difeso alla grande nonostante il ruzzolone nella discesa del Colle dell’Agnello. Insomma, tutto è possibile prima della tappa decisiva con il traguardo fissato a Sant’Anna di Vinadio. I primi 4 della classifica sono racchiusi in meno di due minuti. Lo spettacolo è assicurato.
Il momento decisivo della frazione è arrivato proprio all’inizio della discesa della Cima Coppi del Giro d’Italia, quando mancavano circa 55 km dal traguardo: Kruijswijk, fino a quel momento sempre brillante a ruota di Chaves e Nibali (mentre Alejandro Valverde si è staccato sulle rampe del Colle dell’Agnello), è caduto finendo contro un “muro” di neve. La sua bicicletta ha riportato dei danni e sono stati persi molti secondi per prenderne una nuova. Peggio è andata al russo Ilnur Zakarin, quinto in classifica alla partenza: dopo una brutta caduta è stato costretto al ritiro per la frattura della clavicola. Nel frattempo davanti Chaves e Nibali sono stati aiutati dai gregari Plaza Molina e Michele Scarponi, mentre l’olandese ha dovuto fare sostanzialmente tutto da solo, visto che non era riuscito neppure ad agganciarsi al gruppo di Valverde.
Ma la tappa non è stata solo caratterizzata dalla sfortuna di Kruijswijk, c’è anche la magia che il ciclismo sa regalare. Nibali, a 5 km dall’arrivo, ha staccato Chaves dopo una serie di scatti non violentissimi ma costanti. Lo Squalo ha guadagnato secondi metro dopo metro, infliggendo un ritardo di 53″ al rivale colombiano che è stato anche raggiunto e superato dallo spagnolo Mikel Nieve. Da segnalare l’ottima prova dell’altro italiano Diego Ulissi, giunto quarto a 1’03”. Più staccati Valverde e Rafal Majka, a 2’14”. Mentre l’olandese in maglia rosa è arrivata, a 4’54”, stremato dal lungo inseguimento.
La 20a tappa del Giro d’Italia 2016 non ha bisogno di tante presentazioni: in 134 ci sono 4 salite, una più dura dell’altra. Si comincia con il Col de Vars (19 km, pendenza media del 6%, massima del 13%), si prosegue con il Col de La Bonnette (22km, pendenza media del 6,7%, massima del 10%) e ancora con il Colle della Lombarda (20 km, pendenza media del 7,5%, massima del 12%). Infine, prima della linea dell’arrivo, c’è la breve salita di 2 km che porta al santuario di Sant’Anna di Vinadio.
La classifica generale del Giro d’Italia 2016
1. Esteban Chaves in 78h 14’20”
2. Vincenzo Nibali a 44″
3. Steven Kruijswijk a 1’05”
4. Alejandro Valverde a a 1’48”
5. Rafal Majka a 3’59”
6. Bob Jungels a a 7’53”
7. Andrey Amador a 9’34”
8. Rigoberto Uran a 12’18”
9. Kostantsin Siutsou a 13’19”
10. Domenico Pozzovivo a 14’11”