Una temptesta travolge il Pd. A Montecitorio la giornata si conclude con una nuova fumata nera per l’elezione del presidente della Repubblica: Romano Prodi si ferma a 395 voti, contro i 504 voti necessari. Stefano Rodotà ne raccoglie 213, Anna Maria Cancellieri 78. Massimo D’Alema ha ottenuto 15 voti. I presenti in aula sono stati 732 su 1007 grandi elettori, per effetto della scelta di Pdl, Lega e Fdi di non partecipare al voto.
Romano Prodi si è fermato sotto quota 400 voti, cioè a oltre cento punti dalla meta, le 504 preferenze. L’ex capo della Commissione Ue non ha raccolto evidentemente il consenso sperato neanche dentro il Pd. I dissidenti nel partito guidato da Pier Luigi Bersani sono stati più numerosi delle previsioni, che li davano in un numero compreso tra 30 e 40. Invece sono stati un centinaio.