Federico Pizzarotti va al muro contro muro con il Movimento 5 Stelle. E di arretrare il sindaco di Parma, sospeso, non ha alcuna intenzione e oggi ha deciso di passare al contrattacco: “Il non statuto è l’unico documento riconosciuto come regolamento, non si parla di sospensione ma di requisiti che noi abbiamo saldamente rispettato, tutti. Non si è violato nessuno di questi principi. Poi c’è un regolamento, non votato da assemblea ed è dunque come non esistesse, non ha validità, e quel che viene regolato in quel documento non è stato comunque violato”. Pizzarotti è un fiume in piena nella conferenza di questo pomeriggio a Parma in cui ha presentato la sua memoria contro la sospensione dal Movimento. “L’ultimo documento che abbiamo preso in considerazione è il regolamento di Camera e Senato, l’unico in cui si parla di trasparenza: anche volendo prendere in considerazione questo, non abbiamo violato il regolamento”, ha affermato un Pizzarotti sicuro di sé, “A nostro avviso è proprio la procedura di sospensione non legittima, non andrebbe presa in considerazione. Nessuno ha taciuto sull’avviso di garanzia, quello che abbiamo fatto è tutelare i diritti costituzionali anche delle altre persone coinvolte. Il primo interlocutore per noi è la magistratura. Io sono stato l’unico a pubblicare l’avviso di garanzia, perché al momento Nogarin non lo ha fatto. Abbiamo visto metodi diversi applicati a sindaci diversi. Serve chiarire, rifondare, ritrovare la modalità con cui applicare le regole che devono essere uguali per tutti. Non possiamo essere quelli che dicono agli altri di rispettare le regole e essere i primi che non le hanno chiare”.
Il sindaco di Parma, senza girarci troppo intorno, lancia poi l’attacco durissimo al direttorio del Movimento 5 Stelle: “Non mi è stato possibile riferire visto che da oltre un anno molti dei membri del direttorio e altri componenti dei vertici rifiutano qualsiasi mio tentativo di dialogo”. E rivolgendosi direttamente al direttorio sottolinea: “vi siete sempre sottratti”. A chi ha provato ad accostarlo al Partito democratico Pizzarotti ha risposto senza tentennamenti: “Da anni vengo più o meno esplicitamente accusato di non essere un vero 5 Stelle. Le motivazioni addotte le più disparate. La più diffusa, di certo, un mio ipotetico accordo col Pd. Ho smentito in ogni modo”. Nelle controdeduzioni pubblicate sulla sua pagina Facebook Pizzarotti spiega: “Molte persone con anche responsabilità all’interno del Movimento, infatti, sia online che durante gli eventi, raccontano falsità come verità, creando confusione e un clima di caccia alle streghe. Ho scritto parole durissime verso Renzi e il suo governo, ho ricevuto l’esposto proprio dal Pd, ma qualunque cosa faccia per dimostrare la mia buona fede c’è sempre qualcuno disposto ad alimentare i dubbi sulla mia persona”. Un discorso che si conclude con un buon auspicio: “Se verrà revocata la mia sospensione io sarò felicissimo di rimanere a far parte a pieno titolo del M5s. Ma chiedo anche che finalmente certe richieste che non sono solo mie ma di tantissimi attivisti vengano ascoltate”.