Ci risiamo. Ancora un’inchiesta che mette in luce partite truccate per favorire giri di scommesse. E tra gli indagati della Dda di Napoli spunta anche un calciatore professioninsta. Non uno qualsiasi visto che si tratterebbe del calciatore del Genoa e ora anche della nazionale Armando Izzo. Le partite pilotate avrebbero favorito il clan camorristico Vanella Grassi di Secondigliano. Secondo quanto emerge dalle indagini si tratterebbe di alcune gare della serie B, stagione 2013-2014. Partite giocate in Campania. Izzo, infatti, giocava nell’Avellino e l’accusa nei suoi confronti è durissima: concorso esterno in associazione mafiosa. Sarebbero due le partite finite nel mirino: Modena-Avellino del 17 marzo 2014 e Avellino-Reggina del 25 maggio dello stesso anno. Oltre a Izzo sono indagati il centrocampista dell’Acireale, Francesco Millesi, già in forza all’Avellino, e l’ex calciatore Luca Pini.
Sono 10 le persone arrestate. Il calciatore, che non è stato arrestato, sarebbe stato il contatto con il capoclan Umberto Accurso, arrestato dai militari dell’Arma lo scorso 11 maggio. Gli uomini fedeli al capoclan avrebbero messo a disposizione ingenti somme di denaro per corrompere giocatori di una squadra campana di Serie B, influenzando direttamente due partite disputate nel maggio 2014. Tra le intercettazioni che lasciano a dir poco sbalorditi c’è una frase su tutte: “Dobbiamo mangiare tre polpette”.
Nel corso delle indagini coordinate dalla Dda, i militari dell’Arma hanno inoltre identificato i componenti della rete di affiliati vicina ad Accurso e individuato gli specifici incarichi di armiere, capo piazza, pusher e distributori di “mesate” agli affiliati e ai familiari dei detenuti.