Passato il momento del commosso saluto a Marco Pannella, bisogna preparare la rottamazione. Anche se nessuno si azzarda a definirla tale tra le giovani leve radicali. Perché sulla linea pannelliana degli ultimi periodi deve essere sconfessata. Per un motivo molto semplice: è stata tutta incentrata sulle battaglie globali, come quella del “diritto umano alla conoscenza”, perdendo di vista la politica nazionale. E mettendo il partito ai margini. I Radicali italiani, ancora in fase di elaborazione del lutto, stanno quindi pensando alla sopravvivenza, fondata sulle battaglie per i diritti come quella sull’eutanasia. Ma che deve cominciare dai numeri delle prossime elezioni comunali. Insomma, per non sparire dal panorama politico è necessario andare oltre il leader storico. Anche a costo di creare uno strappo con il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito (Prntt). L’alternativa nei fatti è quella dell’irrilevanza. “Dobbiamo riprendere la filosofia del Pannella quando conduceva la battaglia sul divorzio. E cercare di portarne avanti altre con lo stesso spirito. Ma concentrandoci su questi temi e non su concetti astratti come il diritto alla conoscenza”, spiega a La Notizia una fonte interna.
FAZIONI RADICALI – Lo scontro, avviato nell’ultima assemblea degli iscritti, è destinato a continuare. La querelle chiama in causa le due fazioni: quella internazionalista del Prntt, fedele alle posizioni “dell’ultimo Pannella”, e l’altra più attenta alle dinamiche politiche nazionali. La prima vede il tesoriere Maurizio Turco e l’ex segretario Rita Bernardini come capofila. Il loro vantaggio è quello di avere in mano la cassa, compresa la gestione di Radio Radicale. L’altra, capeggiata dai giovani Radicali italiani, conta il segretario Riccardo Magi, l’ex europarlamentare e candidato sindaco a Milano, Marco Cappato, l’ex segretario Mario Staderini e la deputata ex 5 Stelle, Mara Mucci. Ma a sostegno delle nuove leve ci sono anche esponenti storici come Emma Bonino e soprattutto Gianfranco Spadaccia e il segretario nazionale Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, che per perorare la causa si sono candidati alla carica di consigliere comunale a Roma nella lista dei Radicali. Il progetto è quello di ritagliarsi uno spazio nella politica nazionale. Tenendo ferma la barra sulla richiesta dei diritti civili.
EREDI DI PANNELLA CERCASI – Il pericolo che viene intravisto all’orizzonte è quello di un ulteriore scontro. Per provare a raccogliere l’eredità politica di Pannella. Prima di dare fuoco alle polveri, il segretario dei Radicali italiani, Riccardo Magi preferisce porgere il proprio saluto al leader storico. “Quando si parla del nostro futuro bisogna partire da un punto: Pannella non ha eredi politici. È impossibile pensare che ci sia una figura in grado di sostituirlo, perché il suo carisma era unico. Ma ci lascia un patrimonio di conquiste, che deve spronarci alla vittoria di nuove battaglie”, dice a La Notizia Magi. Che sulle tensioni interno preferisce glissare. “Sugli aspetti più organizzativi c’è un confronto aperto. L’ultima assemblea testimonia il dibattito in corso. Penso, comunque, che adesso bisogna superare questa emotivamente molto forte. Dopo serve molta responsabilità”. E alla fine viene delineata una strada che va in due direzioni diverse. Anzi opposta: perché porta alla fine della collaborazione tra il Partito Radicale nonviolento transnazionale transpartito e la sua costola dei Radicali italiani.
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