Oggi è la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, ricorrenza promossa dall’Unione Europea e celebrata dal 17 maggio del 2004 con l’obiettivo (e la speranza) di sensibilizzare sul tema dell’omosessualità e frenare le manifestazioni di odio verso la comunità Lgbt. E’ dal 1990 che l’OMS l’ha esclusa categoricamente dalla lista delle patologie mentali, eppure c’è ancora tanta strada da fare sul fronte tolleranza e buon senso. Perché è così. Più si ha a che fare con un dato di fatto, una realtà inamovibile, un’oggettività su cui c’è poco da fare sermoni, più l’essere umano medio va in crisi ed inizia ad urlare allo scandalo per cercare un punto di attrito, una crepa visibile, un punto oscuro nell’affresco della normalità.
Per fortuna sono stati fatti tanti passi avanti, ma la sfida culturale resta sempre aperta e ci si augura davvero che a breve l’omosessualità non sia neanche più un “tema caldo” da piazzare in un talk show o su cui ci sia la possibilità di avere opinioni contrastanti o polemiche. Digiti “lotta all’omofobia” su in rete e ad aprirsi non è una semplice sequenza di commenti, ma una vera e propria dimensione parallela fatta di slogan emozionanti, riflessioni attente, e purtroppo anche qualche invettiva da parte dell’ ultimo dei trogloditi rimasti.
Perché si vedono poco eh, ma purtroppo sono fra noi (come ci segnala @PhobiaHomo con il suo: Vicini di casa gay: mezza #Torino dice no. L’#omofobia è raddoppiata negli ultimi due anni).
L’#omosessualità è presente in Natura in molte specie animali, l’#omofobia esiste solo in una specie, quella umana, chiarisce subito un @JattoniDallAsen al quale -pur volendo- si farebbe parecchia fatica a dare torto.
L’#omofobia induce al dolore, alla sofferenza e al suicidio. Avete ancora bisogno di capire cosa sia contro natura nel 2016?, tuona @nonmisovviene contro tutti quelli che hanno ancora il coraggio di giocarsi la carta “E’ conto natura” ogni volta che il discorso si fa serio e non sanno più a cosa aggrapparsi per giustificare la propria miopia mentale.
Finché anche un solo essere umano verrà ancora discriminato per chi ama, la lotta non è finita. #omofobia, osserva @annodavaarte con spirito lungimirante, dando un lodevole taglio netto alla retorica spicciola e all’abuso di frasi di circostanza.
Sono in tanti a notare una curiosa coincidenza. Proprio in occasione di questa giornata simbolicamente importante per il mondo Lgbt, infatti, Bagnasco regala una perla di sensibilità tutta da incorniciare: “Anche se si afferma che sono cose diverse, in realtà (le differenze tra unioni civili e matrimoni, ndr) sono solo dei piccoli espedienti nominalistici o degli artifici giuridici facilmente aggirabili”.
E le risposte della rete non si fanno attendere.
Il Giustamente #Bagnasco nella Giornata Internazionale contro l’#omofobia ci tiene a ricordarci che i gay distruggeranno la #famiglia naturale di @DarioBallini è forse il tweet più tenero. E questo la dice lunga.
Tra una polemica e l’altra, il vero appello ce lo regala @radio_zek e lo rivolge a Matteo Renzi:
Buona notizia il reato di #omofobia inserito nello statuto del #Coni. Invece per una legge nazionale quanto tempo ancora?