Manca poco più di un mese al referendum per la permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea. E i toni sono sempre più alti. L’ex sindaco di Londra, Boris Johnson, conservatore decisamente schierato per la Brexit ha paragonato addirittura l’Ue al tentativo di Adolf Hitler per la costruzione di un unico Stato. Un’affermazione che fa il paio con le parole del premier David Cameron che ha evocato un pericolo di guerra in Europa nel caso di disgregazione del progetto unitario.
“Pur utilizzando metodi differenti, l’Unione europea vuole unire il continente in un super Stato proprio come Hitler e Napoleone. E’ sempre finita in modo tragico”, ha affermato Johnson in un’intervista al Sunday Telegraph che ha sollevato forti polemiche per l’ardito paragone. Boris Johnson ha anche sostenuto che “non c’è un’autorità che tutti rispettino o comprendano. E questo produce il grande vuoto di democrazia che stiamo vivendo”. Insomma, un chiaro appello all’elettorato britannico perché le istituzioni di Bruxelles non sono legittimate.
La partita di Johnson contro Cameron
L’ex sindaco di Londra si sta giocando il futuro politico con la Brexit: l’obiettivo è quello di sottrarre la leadership dei conservatori al premier Cameron, che è impegnato nella campagna elettorale per la permanenza nell’Unione europea. Nel corso di un intervento pubblico ha ribadito: “Uscendo dall’Unione perderemmo i finanziamenti per progetti vitali in tutte le regioni della Gran Bretagna”. Un tentativo di parlare alla pancia, e soprattutto alla tasca, degli elettori che di istinto preferirebbero abbandonare il discorso dell’Ue.
Un’eventuale sconfitta per i sostenitori della permanenza in Europa potrebbe avere ripercussioni anche sulla tenuta del governo, nonostante la netta vittoria elettorale ottenuta dal primo ministro di recente. Compreso il voto amministrativo. Johnson, d’altra parte, sta cercando di sfruttare questo varco, facendosi forza anche sui sondaggi che danno il voto per la Brexit in crescita e di poco davanti.