Qualcuno l’ha già definita la storia più bella del calcio moderno. Con scarse possibilità di essere smentito. Il Leicester operaio l’ha spuntata sui petroldollari russi e arabi iscrivendo il proprio nome nell’albo della Premier League. Una storia che parla anche italiano. Tanto italiano. Quello di Claudio Ranieri, un condottiero che non ama alzare la voce. Un signore romano con quell’aplomb tipico d’Oltremanica.
*(storia altrettanto affascinante, sempre inglese, è quella del Nottingham Forest che nella seconda metà degli anni ’70 con Brian Clough partì dalla seconda divisione per conquistare 2 Coppe dei Campioni)
UN TRIONFO SUL DIVANO – Il pareggio tra Chelsea e Tottenham ha regalato al Leicester il titolo di campione d’Inghilterra. E una pagina di prim’ordine nella storia del calcio mondiale. Una vittoria che a inizio anno era pagata dai bookmaker 5.000 volte la puntata. Dopo il pareggio di ieri per 1-1 contro il Manchester United, al team di Claudio Ranieri non restava che attendere il risultato del Tottenham. Ma dopo il primo tempo degli Spurs, i tifosi del Leicester avevano già ammainato le bandiere per rinviare la festa alla prossima gara in casa contro l’Everton. Perché il Tottenham conduceva 2-0 in casa del Chelsea. In Inghilterra, però, niente è scontato. E così Cahill al 58′ ha riaperto la partita. Il pari a sette minuti dalla fine firmato Hazard, ha consegnato a Claudio Ranieri e al suo Leicester il titolo di campione. Proprio il Chelsea che nell’anno 2000 gli regalò la prima esperienza in Premier League.
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VITTORIA OPERAIA – E ora intitolategli una strada. Lo aveva promesso il sindaco di Leicester in caso di vittoria del titolo. Siamo certi manterrà la parola. Molti dei suoi detrattori dovranno ricredersi. Josè Mourinho, uno che col tecnico italiano aveva spesso polemizzato a distanza, già da qualche tempo con molta sportività, si è ravveduto, riconoscendo l’impresa che stava compiendo Claudio Ranieri. Un’impresa che ancora non era compiuta, ma già di impresa si trattava. Il “vecchietto” (secondo Mourinho, Ranieri lo era già nel 2010) che non vinceva mai ha tirato un bello scherzetto alle grandi della Premier. E ha restituito al calcio una certa credibilità. Dove non sono sempre i soldi a farla da padrone. Perché il Leicester, con qualche piccolo innesto rispetto allo scorso anno quando si salvò per un pelo, è costato davvero “quattro sterline”. Le sue stelle l’ex operario Jamie Vardy (22 gol finora in Premier) e Ryhad Mahrez sono costati complessivamente intorno ai 2 milioni di euro. Vardy arrivò nel 2012 dalle serie minori dove si alternava tra campo e turni in fabbrica.
TUTTO VERO – Il basso profilo Claudio Ranieri lo ha mantenuto anche oggi. Quando ha deciso si volare in Italia per passare una giornata con la madre 96enne. Poi, però, nel bel mezzo del pomeriggio un volo privato da Ciampino, messo a disposizione dal proprietario del Leicester, per tornare Oltremanica giusto in tempo per la partita. Solo qualche parola all’aeroporto: “Ci sono ancora partite da giocare”, ha affermato con quel pizzico di scaramanzia italiana sir Claudio. Eh sì, da giocare di partite per il Leicester ne restano due. E fino a metà del secondo tempo della partita del Tottenham di stasera, nessuno più pensava fossero due partite ininfluenti. Perché saranno 180 minuti di continua festa per il Leicester. Al termine dei quali forse i tifosi, Ranieri e tutti i suoi gladiatori cominceranno a capire che la favola è diventata realtà.