Papa Francesco ha lanciato il suo anatema contro la pedofilia. E lo ha fatto a pochi giorni dal chiarimento della morte della piccola Fortuna Loffredo a Caivano, usando parole durissime: la pedofilia “è una tragedia. Non dobbiamo tollerare gli abusi sui minori, dobbiamo difendere i minori e punire severamente coloro che commettono gli abusi”, ha scandito. Il Pontefice ha lanciato il suo messaggio dopo aver incontrato i rappresentanti dell’associazione Meter, che da anni è in prima linea contro la pedofilia.
L’intervento del Santo Padre rilancia l’attenzione sulla piaga, tornata al centro delle cronache dopo la tragedia dalla bambina morta a Napoli. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha ribadito l’impegno della politica. “Noi abbiamo bisogno di parole da parte di chi sapeva e non ha voluto dirle, queste parole. Perchè questo silenzio è pesato in termini di ferocia, quanto quel terribile gesto che ha visto coinvolta Fortuna”. Il titolare del Viminale ha quindi evidenziato la necessità di combattere l’omertà. “Noi daremo il supporto delle forze dell’ordine all’inchiesta e tutto ciò che ci sarà chiesto in termini di forze dell’ordine lo offriremo per riuscire ad accelerare i tempi di questa inchiesta”, ha quindi garantito Alfano.
L’aggressione all’accusato dell’omicidio
Raimondo Caputo, l’uomo accusato di aver ucciso Fortuna, ha subito un’aggressione in carcere da parte degli altri detenuti. Il Procuratore di Napoli Francesco Greco ha specificato che non c’è stato un “linciaggio” come riportato da alcuni mezzi di informazione. Caputo comunque “presenta i segni dell’aggressione, ma nulla di grave”, ha ammesso il magistrato. Tuttavia, secondo la ricostruzione solo l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria ha evitato una situazione peggiore.