Un buco totale di 100 milioni di euro in 7 anni. Causato nelle casse di 72 Comuni da un mancato versamento del Governo. Con una presunta corresponsabilità delle compagnie aeree. L’addizione aeroportuale, prevista per sostenere i bilanci delle amministrazioni comunali, si è rivelata un doppio boomerang: da un lato i sindaci devono affrontare le spese per garantire i servizi necessari e dall’altro non vedono tornare indietro i soldi che gli spetterebbero. Di chi è la responsabilità? Prima di tutto del ministero dell’Interno e di quello dell’Economia, che non hanno provveduto alla ripartizione prevista, interpretando la normativa a modo proprio. La legge, infatti, prevede che un euro del prezzo del biglietto pagato dai passeggeri sia destinato – per un massimo di 30 milioni di euro – “al potenziamento della sicurezza delle installazioni di fronte ai pericoli connessi al terrorismo” e il restante alle casse dei Comuni dove ha sede un aeroporto per la copertura dei costi legati ai servizi. E non solo. Il problema riguarda anche la trasparenza. Dal 2009, infatti, il sito del Viminale non pubblica più le informazioni necessarie (superfici aeroportuali e i passeggeri per ogni scalo) a ricostruire l’entità del gettito.
Proposta per chiarire
Il caso è stato portato in Parlamento da Antonio Misiani, deputato del Partito democratico, che ha depositato un’interrogazione alla Camera. Dopo che il Governo non ha risposto nemmeno a una diffida presenta dall’Ancai (Associazione nazionale comuni aeroportuali italiani). “Dall’analisi dei dati sul traffico passeggeri, già a partire in particolare dal 2007, emergono gravi mancanze di gettito rispetto ai riversamenti destinati ai comuni”, evidenzia l’esponente del Pd. Misiani entra quindi nel dettaglio: “Gli scostamenti sono riferiti da ripartire fra i Comuni – circa 73 milioni di euro nel periodo 2007-2014 – e una presunta mancanza di gettito da parte delle compagnie aeree, che si tradurrebbe se confermata in un’ulteriore perdita di gettito per i comuni di circa 26,8 milioni di euro”. Per un totale di quasi 100 milioni. Per questo il deputato dem ha messo nero su bianco una proposta con uno scopo preciso: “Ristabilire la certezza dei riversamenti ai Comuni, che deve essere effettuata a cura del Ministero dell’interno a determinate scadenze e su conti correnti appositi intestati ai Comuni”.
Anci alla riscossa
Anche l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) ha protestato: “Le entrate sono ripartite ai Comuni in misura ingiustificatamente ridotta”. Così l’Anci ha chiesto al Governo il rimborso delle “somme che sono state ingiustificatamente non attribuite a titolo di addizionale aeroportuale e di rimuovere gli ostacoli di natura normativa o interpretativa che hanno condotto il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Economia e delle finanze ad alterare i criteri di determinazione dell’ammontare complessivo spettante ai Comuni destinatari dell’addizionale, rispetto a quanto previsto dalla legge istitutiva dell’addizionale stessa”.