Un muro tra Italia e Austria. Da Vienna non è arrivato alcun passo indietro. Anzi, c’è stato l’annuncio della costruzione della barriera: potrebbero esserci 370 metri di rete con 250 agenti a difesa del confine. Il capo della polizia tirolese, Helmut Tomac, ha spiegato in conferenza stampa il progetto del governo austriaco. Puntualizzando però che “per ora mettiamo i paletti” e se le autorità italiane collaboreranno “non ci sarà bisogno della recinzione”. Il ragionamento ha trovato la pronta replica del presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi: “L’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”, ha scritto nella Enews.
Dunque la “collaborazione” auspicata dall’Austria sembra non poterci essere. E cosa succederebbe in questo caso? “Fermeremo i treni a Steinach. Con ritardi su tutta la linea”, ha affermato Tomac. Non contento, il governo di Vienna ha fatto sapere che “anche l’esercito potrebbe dare una mano per i controlli”, sommandosi quindi ai 250 poliziotti. E soprattutto ha avanzato la pretesa di fare “controlli anche sul territorio italiano”. “Dobbiamo evitare il problema di persone che camminano”, ha sostenuto il numero uno della polizia. I lavori di preparazione della rete può avvenire in “poco tempo”, ha riferito il ministro degli Interni Wolfgang Sobotka.
La battaglia di Renzi
Matteo Renzi, parlando del caso del Brennero, ha ricordato la sua battaglia nell’ambito dell’Unione europea. “Una considerazione: fino a qualche settimana fa venivamo accusati di essere troppo lamentosi nei confronti dell’Europa. Per me non è sbagliato chiedere all’Europa di cambiare linea sia sulla migrazione che sull’economia: aggiungo, è un nostro dovere, visti i voti che abbiamo preso alle ultime europee e che fanno del PD il più grande partito continentale”, ha evidenziato. Aggiungendo: “Da qualche settimana abbiamo iniziato a offrire documenti completi all’attenzione dei nostri colleghi, per esplicitare che la nostra è una proposta alternativa, non una protesta sterile”.
Come era prevedibile si profila anche un disagio economico per l’Italia. “Un terzo delle merci che entrano ed escono su gomma dal nostro paese attraverso le Alpi investono il Brennero”, ha sottolineato la Cgia di Mestre. “Degli 89 milioni di tonnellate di merci che complessivamente transitano ogni anno lungo i nostri confini alpini su Tir, 29 sono assorbiti da questo valico. Se poi aggiungiamo anche gli 11,7 milioni di tonnellate di merci che viaggiano su ferrovia, la dimensione complessiva delle merci in transito sul Brennero supera i 40 milioni di tonnellate all’anno”, ha aggiunto il centro studi.