Chissà se anche con i nuovi direttori dei telegiornali – che verranno nominati probabilmente a luglio, dopo la tornata elettorale delle amministrative – si assisterà a una gestione accentratrice da parte dei vertici di Viale Mazzini. Chissà se Carlo Verdelli farà – con i suoi direttori di testata – ciò che Campo Dall’Orto fa con i direttori di rete. In pratica sul prodotto non c’è paglia che si muova senza che il dg non lo sappia.
Anzi, nella maggior parte dei casi è proprio il numero uno dell’azienda a bombardare di suggerimenti i direttori di rete. Il giovane e promettente Fabiano è sicuramente più addomesticabile del suo predecessore Leone. Così come lo è la Dallatana. E nonostante il suo caratterino anche la Bignardi è allineata con il dg. Ma da quando è stata nominata la Dallatana, c’è un’altra figura esperta e interessante che frequenta Raidue.
Viene a trovare la sua ex compagna di avventura nella società di produzione Magnolia e nello stesso tempo le dà preziosi consigli sui programmi. Di chi stiamo parlando? Di Giorgio Gori. Il sindaco di Bergamo, l’ex direttore di Canale 5. L’inventore dell’Isola dei Famosi. Il marito di Cristina Parodi. Insomma un pezzo da novanta della televisione italiana, nonché tra i primi collaboratori di Renzi, quando il premier faceva il Rottamatore. E di questi tempi in Rai essere un renziano non è certo un ostacolo.
OBIETTIVO SANTORO – Gori e Dallatana, dopo aver avuto l’ok da Campo Dall’Orto e Verdelli a tuffarsi nella trattativa, stanno cercando di riportare a Raidue Michele Santoro (quello 2.0 non più il teletribuno ma il conduttore delle docufiction). Certo con Gori in campo viene da pensare che le chance di vedere Cristina Parodi in trasmissioni importanti siano sicuramente aumentate.
Il primo segnale si è visto dal fatto che nessuno osa mettere in discussione le storie di delitti trattati nella Vita in diretta, mentre Costanzo, Perego e Sottile non hanno potuto nulla contro il diktat del dg nei confronti di Domenica In.
LA POLEMICA – Ha destato perplessità tra i giornalisti Rai la scelta del direttore editoriale Verdelli di designare altri esterni tra i suoi collaboratori fidati da inserire nella sua squadra. Una proposta che ha lasciato di stucco il Cda di Viale Mazzini, il sindacato Usigrai e i 1700 giornalisti di Saxa Rubra.
Verdelli ha proposto al direttore generale e ai consiglieri della Rai: Francesco Merlo, Pino Corrias e Diego Antonelli. Con loro si aggiungono quattro giornalisti interni selezionati attraverso il job posting: Frediana Biasutti, Cristina Bolzani, Paola D’Angelo e Valentina Dellorusso. Quattro donne alle quali spettano compiti di manovalanza, mentre agli uomini toccano i ruoli di responsabilità.
Tra l’altro Merlo è finito nella bufera per alcuni articoli (risalenti al passato) non certo teneri nei confronti dei giornalisti Rai. Articoli tornati di attualità proprio in questi giorni. Se il piano di Verdelli dovesse subire intoppi non sono da escludere clamorosi sviluppi.
Tw: @Marcocastoro1