I giudici del Tribunale di Bergamo hanno respinto tutte le richieste della difesa di Massimo Bossetti, imputato a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Questa è la decisione della corte d’Assise, presieduta dal giudice Antonella Bertoja. No, dunque, alla nuova perizia sul dna richiesta dalla difesa.
La richiesta aveva già avuto lo scontato no del pm Letizia Ruggeri che si era opposta anche alla richiesta di perizia sulle telecamere di sorveglianza che avrebbero ripreso il furgone del muratore il pomeriggio del 26 novembre 2010, giorno in cui Yara scomparve. Anche questa è stata respinta dai giudici.
Il pilastro dell’accusa nel processo sulla morte di Yara – la prova scientifica che per il pm Letizia Ruggeri inchioda Bossetti per l’omicidio della 13enne di Brembate – viene messa in forse dai legali del muratore, che invece parlano di anomalie rispetto ai risultati scientifici raccolti sui leggins e sugli slip della vittima che riportano alla traccia genetica, diversa da quella di Bossetti.
Per i legali di Bossetti c’è una palese incongruenza: il dna mitocondriale (che identifica la linea di ascendenza materna) non corrisponde a quello dell’imputato. L’assenza del dna mitocondriale, dicono, invaliderebbe la prova.