La pizza italiana è sempre più a rischio qualità. Dopo l’allarme sulla riduzione dei pizzaioli italiani, la Coldiretti svela cifre inquietanti sull’aumento di importazione dei prodotti stranieri. E che molto spesso non sono tracciabili. “Dalla mozzarella lituana al concentrato pomodoro cinese, ma c’è anche l’olio tunisino e il grano canadese nelle quasi due pizze su tre servite in Italia che sono ottenute da un mix di ingredienti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori”, denuncia l’associazione degli agricoltori. Insomma, la pizza sarà anche Made in Italy. Ma gli ingredienti – ossia l’elemento fondamentale – hanno una provenienza ignota.
I dati e i danni della pizza
I numeri parlano chiaro: nel 2015 c’è statp un incremento del 379% della salsa cinese. “Si stima che i due terzi delle esportazioni casearie della Lituania sia destinato all’Italia, che nel 2015 ha aumentato del 17,2% le importazioni di formaggi per la trasformazione industriale”, aggiunge poi la Coldiretti diffondendo i dati a sua disposizione. E a quanto ammonta il danno all’economia italiana? La stima precisa non esiste. Ma la piazza genera un fatturato di 10 miliardi di euro, dato che se ne sfornano in media 5 milioni al giorno. Per il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, è necessario “garantire l’origine nazionale degli ingredienti e le modalità di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia, ma anche la sua distintività nei confronti della concorrenza sleale”.