Dilma Rousseff inizia il viale del tramonto. La presidente del Brasile, a breve, sarà costretta a lasciare la carica. Il voto alla Camera, infatti, è stato il primo passo verso l’impeachment: con 367 voti favorevoli e 137 contrari è stato formalmente avviato il processo per la destituzione della leader del Partito dei lavoratori rieletta, seppure con uno scarto ridotto (contro il conservatore Aecio Neves), due anni fa. Al Senato, tra un mese circa, il passaggio sembra scontato: i partiti di centro l’hanno abbandonata. L’approvazione della mozione appare quindi inevitabile. Dilma Rousseff è accusata di aver truccato i conti statali, attraverso manovre contabili. Ma sul suo capo non pende l’accusa di corruzione. Anche se di certo non è aiutata dagli scandali di corruzione che hanno investito il suo partito, fino ad arrivare a Ignacio Lula.
Cosa accadrà dopo l’impeachment di Dilma Rousseff?
La prima conseguenza sarà il passaggio dei poteri presidenziali al vice presidente Michel Temer, il vero regista dell’operazione che ha portato il via libera all’impeachment. E che per questo è stato accusato di “tradimento”. Dilma Rousseff dovrebbe quindi affrontare un processo: in caso di condanna il mandato sarà conservato da Temer fino alla scadenza naturale (nel 2018). Da un punto di vista politico la caduta della presidente rappresenta la fine di un sistema di potere durato 14 anni, grazie alla vittoria di Ignacio Lula. “La lotta è destinata a continuare oggi nelle strade e al Senato federale”, ha promesso Jose Guimaraes, leader del Partito dei lavoratori alla Camera. E ha puntato il dito contro “i mercanti del colpo di Stato”. I sostenitori di Rousseff sono scesi in piazza a Brasilia, sfidando la manifestazione dei tifosi dell’impeachment.
Il dibattito alla Camera è stato uno spettacolo tra giuramenti e promesse. Ma al di là degli show parlamentari, per il Brasile si apre una nuova fase di tensione sociale. Il Paese sta vivendo una fase di difficoltà economiche dopo anni di grande crescita. E a questo problema si somma la battaglia politica. Destinata a lasciare strascichi.