Ma come fanno i marinai?, cantavano Lucio Dalla e Francesco De Gregori. E ora, se si chiedesse a Giuseppe De Giorgi, potremmo avere la risposta. Forse farebbero “beeee”. Già, perchè tra le tante stravaganze dell’ammiraglio, secondo quanto emerge dall’inchiesta “petrolio”, spuntano anche le capre tibetane. Perché l’idea di sostituire i giardinieri di alcune basi con delle capre, magari ha pure una sua ragione ecologista. E magari fa risparmiare qualche spicciolo sulla manutenzione dei prati. Ma il punto, come rivela Repubbilca, è che da un anno a questa parte, i colleghi francesi, inglesi e spagnoli sfottono senza pietà, emettendo dei dolorosi e sarcastici belati appena si trovano in missione con un marinaio italiano.
Ora, questa storia delle caprette inserite nell’organico dell’Arsenale militare di Venezia (tre capre alpine), nella stazione aeromobili di Marina di Grottaglie e in una base a Cagliari (una trentina in tutto, di specie tibetana), rientra nel ventaglio delle stravaganze a cui De Giorgi ha abituato i suoi sottoposti, ancor prima di diventare Capo di Stato Maggiore della Marina nel dicembre 2012.
Una stravaganza che fa ridere più che piangere, proobabilmente. Ma mica tanto. Perché ora, secondo quanto emerge ancora dalle cronache, stanno diventando un problema serio. Perchè sporcano ovviamente, senza dimenticare le cure dei veterinari, di cui pure hanno bisogno.
Di fatto, insomma, i marinai si ritrovano spesso a fare i pastori.