Non c’è che dire: l’Italia è un Paese per vecchi. E, come se non bastasse un Paese dove ci si sposa poco e si fanno sempre meno figli. Basti questo per capire quanto il nostro Stato sia “vecchio”: ci sono 157,7 anziani ogni 100 giovani. E per la prima volta negli ultimi 10 anni la speranza di vita alla nascita arretra, con un decremento di 0,2 punti per gli uomini (80,1) e 0,3 per le donne (84,7), mentre nel Sud i valori della speranza di vita si confermano al di sotto della media nazionale.
Sono questi i dati riportati nell’ultimo rapporto dell’ Istat. Partiamo dai matrimoni. Ogni mille abitanti, si registrano solo 3,2 matrimoni. Siamo, con questi dati, uno dei Paesi dell’Unione europea in cui si convola meno a nozze. Nel corso del 2014 in tutte le Regioni si è verificata una stasi o un calo, fatta eccezione per il Trentino-Alto Adige. Se si pronunciano pochi “sì”, è pure vero che ci si dice addio meno che altrove. L’incidenza di divorzi, infatti, è molto bassa: 8,6 ogni 10mila abitanti nel 2014; a livello europeo solo Irlanda e Malta registrano valori inferiori (anno 2013). Per le separazioni si sta verificando una convergenza tra le varie aree del Paese (14,8 e 14,6 ogni 10mila abitanti nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno) mentre il divario Nord-Sud per i divorzi resta ancora evidente (rispettivamente 9,8 e 6,6).
Ma andiamo avanti. La fotografia scattata dall’Istat mostra, infatti, una scarsa propensione ad allagare la famiglia. Continua a diminuire il numero medio di figli per donna: nel 2014 si attesta a 1,37 mentre occorrerebbero circa 2,1 figli per garantire il ricambio generazionale. Se si considera l’età della madre, le regioni del Sud si confermano, mediamente, quelle con le mamme più giovani.