L’ex leader politico dei serbi in Bosnia è stato ritenuto “penalmente responsabile” per omicidio, attacco ai civili e per aver terrorizzato Sarajevo nei 44 mesi di assedio alla città. Prosciolto invece per una delle due accuse di genocidio. Ma andiamo a vedere chi è Radovan Karadzic.
Settant’anni, è un politico bosniaco, di etnia serba, ex presidente della Repubblica Serba di Bosnia. Fu uno dei protagonisti politici delle Guerre nella ex Jugoslavia e per questo incriminato di crimini di guerra e genocidio dal Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia dell’Aja. È stato latitante dal 1996 fino al luglio 2008. Fu emesso un mandato di cattura internazionale eccezionale in base all’articolo 61 del Tribunale. Il governo Usa aveva offerto una taglia di 5 milioni di dollari per la sua cattura e per quella del generale serbo-bosniaco Ratko Mladić.
Ma il suo nome è legato soprattutto alla carneficina di Srebrenica: l’11 luglio 1995 ha avuto luogo quello che è passato alla storia come “il più feroce massacro in Europa dai tempi del nazismo”. Nella zona protetta di Srebrenica, che all’epoca era sotto la tutela delle Nazioni Unite, in pochi giorni oltre ottomila bosniaci musulmani – uomini, bambini e anziani, tutti maschi – sono stati barbaramente uccisi dai serbo bosniaci di Ratko Mladic e dalle Tigri di Arkan di Željko Ražnatović. Ancora oggi non sono stati trovati tutti i responsabili dell’eccidio.