di Stefano Sansonetti
Una gara attorno alla quale ruotavano enormi interessi. Il piatto, del resto, era così ricco che sarebbe stato difficile aspettarsi una situazione diversa. E c’è da giurare che alla fine anche l’Inps abbia avuto i suoi imbarazzi. L’ente previdenziale, guidato da Antonio Mastrapsqua, ha appena aggiudicato un maxiappalto per i servizi di sviluppo e manutenzione del software applicativo dell’Inps. La cifra è da far tremare i polsi. Parliamo di 170 milioni di euro, in pratica una delle commesse più costose transitate per l’ente previdenziale. Ma chi è riscito a mettere le mani sulla megatorta? Diciamo subito che la gara era divisa in sette lotti. Ebbene, alla fine sono stati scelti sette diversi raggruppamenti di impresa, uno per ogni lotto, all’interno dei quali c’è tutto un campionario dei più grandi gruppi a partecipazione pubblica e privata.
Finmeccanica. Il lotto 4, per complessivi 29,7 milioni di euro, è andato per esempio a un drappello di imprese in cui spicca Selex Elsag, del gruppo Finmeccanica. Al suo fianco troviamo la Hp Enterprise Services, che fa capo al colosso americano dell’informatica Hewlett Packard, e la multinazionale della consulenza Deloitte. Il lotto 5, il cui valore finale si è attestato sui 24 milioni di euro, è stato conquistato da un raggruppamento in cui è presente Telecom Italia, il gruppo guidato da Franco Bernabè che raramente manca all’appuntamento delle grosse commesse di stato.
I gruppi esteri. A lasciare il segno, tra l’altro, sono stati anche i grandi gruppi esteri, molto spesso attivi in Italia grazie alle loro società controllate. Il lotto 2, che l’Inps remunererà con 33,8 milioni, ha visto tra i vincitori un gruppo particolarmente folto all’interno del quale si segnala la presenza degli spagnoli di Indra Sistemas (attraverso la Indra Italia). Accanto a loro compaiono la multinazionale Accenture, che ha sede a Dublino, e la Avanade Italy, ossia la sussidiaria italiana della joint venture che vede insieme la stessa Accenture e gli americani di Microsoft. Nomi di assoluto rilievo internazionale anche all’interno del raggruppamento che ha incamerato il lotto 3, per un totale di 21,7 milioni di euro. In questo caso troviamo gli americani di Ibm in compagnia dei francesi di Sopra Group e della multinazionale della consulenza Ernst & Young.
E visto che sono riusciti a spuntare un bella fetta di torta tutti i principali gruppi della consulenza e dei servizi Ict, nel novero non poteva mancare Kpmg, presente nel raggruppamento con Exprivia e Sintel Italia.
Alla cuccagna del superbando Inps, tra l’altro, hanno partecipato anche società di estrazione editoriale. Può sembrare un po’ strano, me è proprio così. Basta guardare alla storia del lotto 1, assegnato alla fine per 35,6 milioni di euro.
Al suo interno spunta Innovare 24 spa, che da qualche mese ha cambiato ragione sociale in 24 Ore Software e che altro non è se non la società informatica del Sole 24 ore, e quindi in ultima analisi del sistema Confindustria. Chiudono la composizione del lotto 1 Engineering spa e Inmatica spa.
Insomma, alla fine sembra proprio che l’appalto Inps abbia premiato tutti i principali centri di potere. Per carità, questo è avvenuto sulla base di una procedura di gara che ha attirato in tutto la bellezza di 40 offerte. In più bisogna considerare che l’Inps è un istituto enorme, che gestisce tra entrate e uscite qualcosa come 430 miliardi di euro, assicura 20 milioni di lavoratori ed eroga 18 milioni di pensioni. Ma tant’è, alla fine i principali big si sono portati a casa la loro fetta di torta. E l’Inps si è potuto liberare di una faticosa procedura di gara, relativa a uno dei servizi più importanti su cui conta l’istituto per funzionare bene.